Rassegna storica del Risorgimento

ANTIGARIBALDINISMO FRANCIA 1860-1868; FRANCIA OPINIONE PUBBLICA
anno <1983>   pagina <143>
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Ginevra della rivoluzione francese 271
populaires et aristocratiques qu'on réniarquoit dans l'ancienne Grece, sans excep-ter la forme tirannique. Né conoscevano i moderni criteri di conduzione delle finanze dello Stato, subordinate invece com'erano a pregiudizi di carattere reli­gioso ed a un moralismo, che se aveva reso grandi quelle repubbliche, nel con­tempo aveva soffocato l'autonomo differenziarsi delle discipline scientifiche e la loro conseguente niondanizzazìone. Né era loro nota la moderna nozione di libertà. Gli antichi invece comprendevano in questo termine i privilèges qui les distinguoient des barbares , il diritto di parola e di voto in assemblea. Per questi motivi, Rousseau era in errore quando considerava il diritto di sedere in Consiglio Sovrano di cui godevano i ginevrini attributs de leur liberté , mentre in realtà non costituiva che un titre , proprio quello di cui aveva par­lato Delolme per i rappresentanti popolari della costituzione inglese. Ginevra era perciò moderna allo stesso titolo dell'Inghilterra, per effetto di quella libertà, che era anche libertà di commercio, ma soprattutto comunicazione di conquiste ed esperienze culturali. Il paragone con le repubbliche antiche serviva a far ma­turare la propria identità di moderni, ma aveva perso ogni contenuto di attua­lità.38)
L'ineguaglianza politica era quindi funzionale per Prevost ad mi governo che garantiva una maggiore libertà ai contraenti che lo avevano istituito. Per questi motivi, la Francia, assimilata alle vicende delle antiche repubbliche, non poteva più apparire un modello, perché in realtà costituiva un regresso rispetto alle differenziazioni che garantivano la libertà ginevrina.
Critiche simili vennero formulate sul rapporto da du Roveray, ormai defi­nitivamente stabilitosi a Londra. Teso a cointeressare l'Inghilterra alle sorti di Ginevra, tutto il suo discorso mirava a rappresentare le antiche forme repub­blicane comprese in quel carattere di moderatismo e di prudenza nelle delibe­razioni di governo che costituivano il vanto delle istituzioni inglesi. Anche se Ginevra aveva conosciuto al suo interno la democrazia diretta, essa aveva costan­temente dimostrato la possibilità di far convivere la libertà con l'ordine pub­blico. Ora invece sarebbe stata introdotta una modera styled structure està-blished on principles . Era quindi partendo da questi presupposti che veni­vano formulate le critiche alle proposte per la nuova costituzione, che certo non poteva accettare. Negando quel necessario empirismo che doveva permeare ogni classe dirigente nella sua opera di riforma ed indubbiamente nelle sue argo­mentazioni operavano anime risentimenti personali, per veder rovesciata quella costituzione di cui era stato uno dei più impegnati artefici le proposte del club non trovavano alcuna adesione; sarebbe inutile analizzare le critiche espresse articolo per articolo, potendo al massimo dimostrare l'impermeabilità di una determinata cultura tradizionale inglese ai motivi ideologici della Fran­cia. 39>
38) P. PHEVOST, De l'Economìe des ancien Gouvernemens comparée à celui des Gou-vernemens moderne. Me moire lu dans l'Assemblée publique de l'Académie Royale des Sciences et Belles-Lettres de Prusse du 5 fuin 1783, Berlin, 1783, part. pp. 39-40. Per cogliere tutto lo spessore di queste affermazioni, conviene ricordare che Prevost, in quanto titolare dal 1784 della cattedra di Belles-Lettres del Collegio di Ginevra e dal 1793 di quella di filosofia all'Accademia, ebbe tra i suoi allievi Sismondi e Guizot (cfr. A. CHKRUUI.IEZ, Discours sur la vie et les travaux de feu Pierre Prevost, Genève 1839).
3?) J. A. Du ROVERAY, An appeal to justice and true liberty, of are accurate estate of the proceedings of the Frendi toivards the republic of Genève, London, 1793, pp. 110-116 nota 29. Du Roveray attribuiva la paternità del rapporto ad Anspach (cfr. ivi, p. 110).