Rassegna storica del Risorgimento

ANTIGARIBALDINISMO FRANCIA 1860-1868; FRANCIA OPINIONE PUBBLICA
anno <1983>   pagina <148>
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Francesca Sofia
del potere civile: libertà perciò, e non tolleranza, perché anche questo sarebbe stato un inammissibile abuso. Né l'introduzione di quella clausola sarebbe riu­scita ad essere funzionale allo scopo: il numero dei cittadini sarebbe ugual­mente aumentato, Ginevra avrebbe visto crescere nel suo seno solamente la percentuale di martiri e di ipocriti. E qui, infatti, si può cogliere tutta la moder­nità del discorso di Anspach, che giustamente poteva rifarsi a Rousseau nelle sue argomentazioni: l'obbligo di conformarsi ad una religione di Stato soffocava la purezza dei sentimento religioso e la sincerità della coscienza morale; l'ima e l'altra necessitavano invece per il loro sviluppo di una compieta libertà di espressione; il dispotismo delle leggi poteva comandare i comportamenti este­riori, ma non aveva efficacia persuasiva. E la verità di un articolo di fede era un fatto troppo importante per essere confrontato avec les moyens phisiques de la conservation d'un peuple... sous le mème point de vue que le commerce, les conquètes et l'agriculture . Gli interessi della religione dovevano essere difesi dalla verità, e non dalla politica, dal confronto e non dalla segrega­zione.
Ma la tesi di Mouchon aveva senz'altro il merito di aderire al senso co­mune, e la clausola, sottoposta a referendum nazionale, fu accolta a larga mag­gioranza.5n E prendendo in esame la costituzione che venne approvata il 5 feb­braio 1794, si può notare come questa non fosse l'unico provvedimento che ricalcasse le forme tradizionali. Ciò vale in modo particolare per quanto riguarda il Consiglio Generale, molte funzioni del quale venivano recepite dal nuovo ordinamento. Denominato ora Souverain o Assemblée Souverain , esso conservava di diritto un potere di referendum pressoché assoluto nei confronti delle proposte di legge formulate dal Consiglio Legislativo ed eleggeva o confer­mava tutti i funzionari pubblici: costituiva, in sintesi, il fulcro di tutta la vita politica, a cui doveva essere sottoposta ogni atto di rilevanza pubblicistica, traducendo cosi plasticamente il principio sancito all'art XXI che la Souve-raineté émane essentiellement de la Nation . Anche per quanto riguarda il Consiglio Amministrativo, che il testo costituzionale prevedeva composto di 15 membri, si può riconoscere il perdurare delle vecchie forme: veniva infatti man­tenuto l'ufficio di sindaco, che nelle rievocazioni democratiche della storia di Ginevra era sempre stato considerato come l'originario organo esecutivo della repubblica, lentamente esautorato delle sue prerogative dal prepotere aristocra­tico. In numero di quattro, essi ora esercitavano a turno la presidenza del Con­siglio Amministrativo, vegliavano sui suoi atti, presiedevano i Dipartimenti in
x> Discours du citoyen Isaac Salomon Anspach, Pasteur, prononcé à l'Assemblée Nationale, Genève, 19 seplembre 1793. Cfr. anche ID., Lettre au Citoyen Mouchon, Pasteur, sur non Sermon, in Journal de Genève, 16 janvicr 1794. Più tardi, Io stesso Anspach sembrò aderire alla tesi di Mouchon, pur dichiarando di non considerare la religione, in quel preciso contesto, a que sous un point de vue politique (cfr. Réflexions sur les causes de Vexiétence de Genève, adressées par Isaac Salomon Anspach à ses Concitoyenst Genève, [settembre 1794], part. pp. 18-22).
51> Cfr. M. PETER, Genève et la Revolution, cit I, pp. 439-440. Johannot, origi­nario di Ginevra e deputato alla Convenzione, sosteneva che la clausola aveva trovato favorevoli in modo particolare i commercianti e i sostenitori dell'alleanza svizzera, oltre naturalmente ai più convinti praticanti della religione riformata (cfr. J. J. JOHANNOT, Lettre à Anspach, citoyen de Genève, Paris 1 ventóse a. 2).