Rassegna storica del Risorgimento
ANTIGARIBALDINISMO FRANCIA 1860-1868; FRANCIA OPINIONE PUBBLICA
anno
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1983
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pagina
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153
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Ginevra della rivoluzione francese 281
una liberazione epistemologica, che la privasse di quelle abitudini systentati' santes, inservibili per una obiettiva interpretazione della realtà. E questo, del-rincomunicabilità con la cultura francese, e di un moralismo nel giudicarla, come di chi si sa superiore, è un atteggiamento intellettuale che ritroveremo in tutta una generazione, o almeno in quella parte che nella rivoluzione era rimasta direttamente coinvolta.
Vieusseux invece, uscito da una classica famiglia bourgeoise di Ginevra, nato però ad Oneglia, nel 1779, poteva ricordare a Sismondi nel 1814, che gli rimproverava un'eccessiva indulgenza nei confronti della Francia, che la patrie de mon pére, Genève, ne m'a pas vu naì'tre, que je ne l'ai connue qu'après les horreurs de l'anarchie de 1793, que je ne l'ai pas habitée plus de six mois... que j'ai passe mes plus belles années en Francc, que Genève et Oneille étant réunis au grand empire je me snis accoutumé à regarder la France corame mon pays .M) Bastava non aver partecipato de visu a quelle vicende, perché gli stessi problemi non si comprendessero più.
FRANCESCA SOFIA
M) Lettera a Sismondi, 27 febbraio 1814, pubblicata integralmente in L. MAZZUC-CHETTI - A. LOHNER, L'Italia e la Svizzera, Relazioni culturali nel Settecento e nell'Ottocento Milano, 1943, pp. 310-311. Per l'estraneità di Vieusseux a questi ed altri problemi, cfr. J. J. HEBMABOINQDEB, Vieusseux antique de la Suisse, in Schweizerische Zeitschrift fuor Ceschichte, 29 (1979), pp. 399406.