Rassegna storica del Risorgimento

ANTIGARIBALDINISMO FRANCIA 1860-1868; FRANCIA OPINIONE PUBBLICA
anno <1983>   pagina <154>
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GARIBALDI IN GIAMAICA
Sono passati cinquantanni tanti per la vita di una rivista, troppi per quella di un uomo da quando Ugo De Maria, simpatico compaesano del gran traduttor dei traduttor d'Omero mutatosi in siciliano d'adozione, dette notizia che, tra i più notevoli cimeli del Museo palermitano del Risorgimento, primeggiavano sette spade d'onore donate a Garibaldi in epoche solenni della sua vita e uno splendido monumento, tutto d'argento offertogli dai suoi ammiratori della lontana Giamaica. Le fotografìe delle spade e del monumento erano illustrate da un breve commento non privo di inesattezze, che, per quanto si riferiva al secondo, affermava: ci riconduce principalmente ai prodigi da lui compiuti nel periodo della giovinezza, a prò' delle repubbliche sudameri­cane .
Nel rileggere dopo tanto tempo l'articolo mi sono ricordato di certi estratti di giornali giamaicani del 1860, 1861, 1862, riguardanti appunto lo splendido monumento , inviati, nel febbraio del 1972, dall'ambasciatore d'Italia presso la Repubblica di San Salvador, dottor Erberto Casagrandi, al Ministero degli Af­fari Esteri e da questo trasmessi all'Istituto per la Storia del Risorgimento.2)
Sulla scorta di quella documentazione, grati al Ministero degli Affari Esteri per la possibilità di indagine offerta, e con l'aiuto di altre testimonianze, cer­chiamo di ricostruire la storia del dono e di precisare se e quando colui che contendeva con buon diritto e con maggior modestia a Marie-Joseph-Paul-Ives-Roch-Gilbert de Motier, marchese de La Fayette, il titolo di Eroe dei Due Mondi abbia messo piede in Giamaica, o Giammaica, come si diceva allora. Nella sua comunicazione al Ministero l'ambasciatore Casagrandi affermava di avere inda-gato sulla possibilità di un soggiorno di Garibaldi nell'isola, ricordando di aver letto che il Nizzardo vi si sarebbe recato nelle sue visite ai Caraibi , ma le ricerche erano riuscite in parte infruttuose. Nessuna indicazione più precisa sulle letture fatte ci è fornita dal nostro diplomatico, né un qualsiasi chiari­mento su quell'in parte che lascia pensare ad una non completa infruttuosità. Una qualche base per successive indagini era offerta, però, dalla indicazione data dalla direttrice della West India Reference Library che, nel 1860, un signor G. Arnaboldi (che sappiamo chiamarsi Giacomo), un italiano residente a Kingston, aveva affermato che il generale aveva visitato la Giamaica qualche anno pri­ma . Ma non era stato possibile all'ambasciatore evidenziare il verbo è suo quella asserzione.
Non c'è modo, purtroppo, di giovarsi di alcuna pubblicazione ufficiale sulla
') UGO DE MARIA, Doni al Museo del Risorgimento di Palermo, in Rassegna storica del Risorgimento, a. XIX, 1982, fase. IV, pp. 377-380 [XIX Congresso Nazionale per la storia del Risorgimento italiano, Modena, 29-30-31 ottobre 1931].
21 II telespresso dell'Ambasciata a San Salvador è del 16 febbraio 1972, n. 490; quello del Ministero (D.G. Coop. Uff. I) del 24 marzo