Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA RELAZIONI CON LA ROMANIA 1916-1920; ROMANIA RELAZIONI CO
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Lo Stato nazionale romeno e l'Italia 435
sempre rimasto dominante in Transilvania anche durante le invasioni barbariche, ma nonostante ciò esso subiva una dura oppressione da parte magiara, soprattutto a livello politico e culturale, appesantitasi con la guerra per l'invio di soldati romeni in prima linea e requisizioni di terre e banche di proprietà romena. Anche la Bessarabia si diceva nell'articolo era etnicamente romena, ma i fermenti patriottici vi erano stati meno evidenti mancando da parte russa un'oppressione quale quella magiara. Per Comnen non meno romena era la Dobrugia (egli non distingueva tra Dobrugia settentrionale e meridionale) rappresentando per di più per la Romania runico sbocco al mare, non surrogabile dal Danubio.
Infine, sempre nel primo numero della Voce dei Popoli, venivano riprese informazioni riportate da La Roumanie, settimanale pubblicato a Parigi a partire dal 17 gennaio 1918, in piuttosto evidente concorrenza con un'altra rivista dell'emigrazione romena, La Transylvanie dello scienziato Traian Vuia. Questi aveva dovuto sostenere la sua rivista con l'aiuto soltanto di una ventina di Romeni di Transilvania, poiché gli altri Romeni di Parigi, provenienti dal Regno di Romania, accolsero con freddezza l'iniziativa. Di ciò egli scrisse a Babeu, quale rappresentante degli ufficiali romeni prigionieri in Italia, spiegando che tra i due gruppi esistevano anche differenze sociali. La Roumanie godeva invece delle simpatie anche dei Romeni regnicoli e nel suo comitato direttivo erano il senatore Paul Bràtàsanu, già vicepresidente della Camera e del Senato, il deputato C. Banu, già direttore dei giornali Viitorul e Flacara, il deputato Constantin Mille, già direttore deìì'Adevàrul e del Dimineafa, ed Emil D. Fagure, redattore capo di questi due ultimi giornali. Non stupisce quindi che La Roumanie divenisse l'organo dell'emigrazione politica romena e continuasse le pubblicazioni sino all'I 1 giugno 1919.
Le informazioni che La Voce dei Popoli riprendeva da La Roumanie sottolineavano l'impegno di magiarizzazione spiegato dalle autorità ungheresi a danno di tutte le popolazioni allogene, offrendo anche un quadro desolante della Romania invasa. Questa era dominata dalla presenza tedesca attraverso il lavoro forzato nei campi, l'introduzione di carta moneta stampata dagli occupanti e la censura. Tre soli giornali si informava venivano pubbli
co Il gruppo composto da Traian Vuia, Dionisie Axente, Ion Tisca, Iosif Muresanu, Patruca e Ion Moga inviò il 6 aprile 1918, in vista del Congresso di Roma, un appello ai Romeni sudditi austro-ungarici prigionieri in Italia perché appoggiassero la lotta contro l'Austria-Ungheria. Pochi giorni dopo esso si costituì in Comitato Nazionale dei Romeni di Transiivania e Bucovina, il cui statuto venne pubblicato nel luglio 1918 su La Transylvanie (I, 4). Sulle recriminazioni di Vuia cfr. E. CAMPUS, La tutte pour l'achevèment de l'Unite Nationale Roumaine (1914-1918), in Revue roumaine d'histoire, IV, 1965, 4, pp. 781-782. Sempre nel 1918 Vuia per conto del suo Comitato pubblicava l'opuscolo Le Banat (Timishana), Paris, 1918, tema che ebbe modo di trattare anche sulla sua rivista nel 1919 (I, 19, pp. 6-13). Anche Brfitósamj fu autore di uno scritto Banatul (Bucurestl, 1924), dove parlò anche de La Roumanie . Ion Moga fu scrittore piuttosto fecondo, particolarmente attivo nella Revue de Transylvanie. Riguardo alla questione transilvana pubblicò: Luttes des Roumains de Transylvanie pour l'ematici pation nationale, Buctuesti, 1938 (già apparso sulla rivista parigina citata La Transylvanie); La questione della Transilvania; breve prospetto storico, Bucurestl, 1940; La Transylvanie dans l'histoire des Roumains, in Revue de Transylvanie, VII-1X, 1941-1943, pp. 344-362.