Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA RELAZIONI CON LA ROMANIA 1916-1920; ROMANIA RELAZIONI CO
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1983
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Lo Stato nazionale romeno e l'Italia 441
difficoltà sollevate dal Ministero degli Esteri. Bissolati dovette intervenire presso Sonnino per sollecitare il rilascio immediato dei passaporti in considerazione dell'importanza del Congresso ai fini della nostra politica . Sonnino fece rilasciare i passaporti e si impegnò inoltre a chiedere al Governo francese ogni agevolazione per il passaggio della frontiera da parte della delegazione. M> Era intanto sorta una grave questione che aveva causato la stasi nell'organizzazione della Legione romena: si trattava di accettare o meno volontari provenienti dal Regno di Romania. Poiché contro la prima ipotesi si era pronunciato Mindrescu, per il Governo italiano un'eventuale decisione in merito significava scegliersi un interlocutore valido tra gli esponenti dell'emigrazione romena, tra loro in lite. Come è già stato illustrato da Angelo Tamborra,64) su Sonnino pesarono soprattutto le pressioni di Bissolati. Questi era stato sollecitato sin dal 2 agosto 1918 da Ojetti, che lamentava l'appoggio dato da Sonnino al loquace Mindrescu e alla sua proposta di impedire l'arruolamento di Romeni regnicoli. Come specificava meglio in una Memoria,65) Ojetti considerava tale misura contraria ai programmi dell'Intesa e favorevole all'iniquo trattato di Bucarest . Egli aggiungeva che il 28 luglio la terza visita di Mindrescu66' ai suoi compatrioti prigionieri a Cittaducale era durata soltanto 36 ore, non riscuotendo egli le simpatie degli ufficiali romeni che andavano invece al tenente Sturdza , invitato da essi a occuparsi della Legione romena e a chiamare da Parigi chi potesse sostituire politicamente il Mindrescu. Di questi si sospettava persino che fosse favorevole al riconoscimento di una semplice autonomia dell'elemento romeno nell'ambito dell'Impero austro-ungarico (si comprenderebbero allora le simpatie di Sonnino, ma qui sembra che Ojetti abbia raccolto o faccia insinuazioni infondate), nonostante le iniziali attestazioni di lealtà verso il re Ferdinand e forse per ripicca dopo le critiche ricevute da parte della Legazione dì Romania in Roma.67* Ojetti osservava inoltre, per contraddire ulterior-
63) Archivio Centrale di Stato, Roma (ACS), Carte Bissolati. b. 3, fase. 25, nn. 205. 207, 211.
64) A. TAMBORRA, L'idea di nazionalità e la guerra 1914-1918, estratto dagli Atti del XLI Congresso di Storia del Risorgimento italiano, 1963, pp. 39-43, ricerca tutta basata su documenti inediti di fonte italiana, fondamentale per la conoscenza degli eventi concernenti la Legione romena. Per la corrispondente documentazione romena cfr. E. CAMPUS, La lutte pour l'achèvement cit., pp. 779-781, 784. Una tenue traccia sulla questione dei volontari regnicoli anche in S. SONNINO, Diario 1916-1922 cit., p. 288, dove in data 5 agosto 1918 il Ministro degli Esteri appuntava: Reparto rumeno: Mandrescu [Mindrescu] e Ghika [Demetrio I. Ghica, rappresentante del Governo di Iasi a Roma fino all'ottobre 1917] discordi su comprendere elementi rumeni non irredenti .
65) ACS, Carte Bissolati, b. 3, fase. 12, nn. 165 e 196, Ojetti a Bissolati, Padova. 2 agosto 1918; Memoria di Ojetti s.d.
66) La prima rivista di Mmdrescu a Cittaducale avvenne il 7 maggio 1918 (cfr. A. TAMBORRA, L'idea cit., p. 41). ma ne seguì almeno un'altra il 19 giugno per la costituzione del Comitato d'azione già menzionato. Oltre alla sollecitazione giunta agli ufficiali romeni di Cittaducale dal gruppo di Traian Vuia sin dai primi d'aprile, vi è traccia di un Indirizzo degli stessi ufficiali al ministro romeno in Roma, Lahovary, del 15 maggio, nel quale si esprimeva il desiderio di recarti al fronte per combattere l'Austria-Ungheria al fianco dei soldati italiani (E. CAMPUS. La tutte pour l'achèvement cit., p. 780).
67) Vedi suòra, nota 65, doc. n. 196 (Memoria).