Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA RELAZIONI CON LA ROMANIA 1916-1920; ROMANIA RELAZIONI CO
anno <1983>   pagina <446>
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Francesco Guida
mazione riguardo alla Legione romena: Il GoWerno) Romeno ha comuni­cato ufficialmente al nostro Governo B scriveva De Luca che si assume tutte le spese occorrenti all'equipaggiamento, mantenimento, trasporto ecc. delle truppe della Legione Romena.88)
Il 12 dicembre la stampa italiana pubblicava la risposta ufficiale del Consiglio parigino alla nota di Sonnjno a firma di uno dei vicepresidenti, Vasile Lucaciu; in essa si affermava tra l'altro che ora... mercé lo sfacelo del nemico comune e la riunione alla madrepatria delle terre fino a ora irredente i due popoli vedono diminuire anche la distanza materiale che li separava l'uno dall'altro.89)
Infatti, quando le sorti belliche mutarono in favore dell'Intesa e in particolare gli Alleati costrinsero alla resa la Bulgaria, varcando poi il Da­nubio a Vidin per entrare in territorio romeno, la Romania si era affrettata a denunciare la pace di Bucarest e a scendere nuovamente in guerra accanto ai suoi vecchi alleati, sciogliendo queir* enigma rumeno di cui sull'auto­revole Rivista delle Nazioni latine di Firenze aveva parlato G. Spellanzon pochi giorni prima. Fin dal 10 ottobre // Corriere della Sera, quando ancora gli Alleati non avevano oltrepassato il Danubio, dava risalto all'improvvisa convocazione del Consiglio della Corona a Iasi. Il 17 soggiungeva che i giorni del Gabinetto Marghiloman sono contati. Se Bràtianu non tornerà al potere, sembra certo che il gen. Averescu, oggi capo del partito della guerra, diverrà Primo ministro .9n Furono previsioni in parte errate perché Primo ministro fu nominato il gen. Constantin Coandà, in pratica soltanto per preparare il terreno a Bràtianu che in breve tempo gli successe.
88) ANIMI, Carte Zanotti-Bianco, b. 14, fase. 7, sfasc. 35, De Luca a Z-B., Roma, 2 dicembre 1918.
89) // Messaggero, Roma, 12 dicembre 1918; La Voce dei Popoli, I, 9, dicembre 1918, pp. 99-100 (vi è anche il testo della Nota di Sonnino).
9) L'armistizio fu firmato il 29 settembre da una Bulgaria scossa da fermenti rivo­luzionari (due giorni prima era stata proclamata l'effimera repubblica di Radomir). In seguito i Bulgari accusarono gli Alleati di non aver rispettato pienamente i termini di detto armistizio, favorendo l'occupazione di territori considerati nazionali ad opera dei Paesi limitrofi, quali Grecia. Serbia e Romania. In particolare l'occupazione della Dobrugia settentrionale e meri­dionale da parte delle truppe romene aveva indotto il Governo Malinov alle dimissioni, per protesta verso l'atteggiamento del comandante in capo del corpo di spedizione alleato gen. Franchet d'Esperey (20 novembre 1918). Di tali avvenimenti si trova traccia in ASMAE, Bulgaria, pacco 907, Allotti a Sonnino, 17 febbraio 1919, n. 116/45; ivi, De Winckels a MAE, 17 dicembre 1918, tei. n. 55, e id. a Comando Supremo, 25 dicembre 1918, tei. n. 141. Cfr. H. HRISTOV, Revoljucìonnata kriza v Balgarija prez 1918-1919, Sofia, 1957; A. PITASSI, La Bulgaria tra rivoluzione e reazione (1918-1923), in Rivoluzione e reazione in Europa. 1917-1924, Roma, 1978, I, pp. 243-315, particolarmente le pp. 253-265. Per un'informazione più generale si vedano H, HRISTOV, La Bulgarie. 1300 ans d'histoire, Sofia, 1980, pp. 170-178 e A. FOL e altri, Storia della Bulgaria, Roma, 1982 (a cura di F. GUIDA), pp. 328-344. Riguardo all'enigma romeno si veda G. SPELLANZON, La guerra europea nei Balcani: l'enigma romeno, in Rivista delle nazioni latine, Firenze, 16 settembre 1918.
91) // Corriere della Sera, 10 e 17 ottobre 1918.
92) Si veda il giudizio a posteriori dell'incaricato d'affari italiano a Bucarest sul Governo CoandS ( un gabinetto nel quale i membri del precedente ministero Bratiano avevano ripreso il potere e agivano per interposta persona ) in ASMAE, Romania, pacco 1503, Attriti a Sonnino, 31 maggio 1919. n. 438/218; cfr. F. GUIDA, op. cit., pp. 20-21 e B. VALOTA, op. cit., p. 107.