Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA RELAZIONI CON LA ROMANIA 1916-1920; ROMANIA RELAZIONI CO
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1983
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Lo Slato nazionale romeno e l'Italia 447
11 22 ottobre diversi giornali pubblicavano dispacci che parlavano di manifestazioni contro Marghiloman a Iai, culminate con la devastazione dell'organo marghilomanista, La Gazzetta di lofi, e di una dichiarazione di Vasile Stoica, ex addetto alla Legazione romena a Washington, che preannunciava la ripresa della guerra da parte romena. 93> Un dispaccio della Stefani del 24 sottolineava che a Jassy si considera come inesistente la pace di Bucarest e i progetti dei panromeni sono rinati .*> Pochi giorni dopo // Messaggero scriveva che io sfondamento di Vidin causava il fraterno aiuto degli Alleati alla Rumenia perché si sottragga al servaggio tedesco . E il 29 ottobre // Corriere della Sera poteva precisare che l'esercito romeno che è entrato in Dobrugia comprende circa ottantamila uomini e si tratta di truppe eccellenti rimaste sotto le armi, malgrado la pace, in Moldavia e fìessarabia... Attraverso la Dobrugia avverrà prossimamente la congiunzione dell'esercito romeno con le truppe alleate e ciò segnerà il preludio della liberazione definitiva della Valacchia ancora occupata e la ripresa della marcia in Transilvania. Gli elementi nazionalisti che avevano conservato una indomabile speranza, stanno per vedere attuate le loro aspirazioni .
Come queste ultime notizie lasciavano intendere, il Governo romeno si affrettava a mobilitare le proprie truppe non solo per poter sedersi a pieno titolo tra i vincitori al tavolo della pace, ma anche e soprattutto per occupare quei territori che era facile prevedere sarebbero stati contesi alla Romania dagli Stati confinanti, vecchi e nuovi. Si ricordi che il Presidente statunitense Wilson non aveva parlato nell'I 1 dei suoi 14 punti di allargamento dei confini romeni, ma solo di sgombero da parte degli occupanti. Tanto che, forse per le pressioni della Lega nazionale romena di America, la New York Tribune riteneva necessario aggiungere ai quattordici punti di Wilson la creazione di una Romania forte che racchiuda entro i suoi confini tutte quante le popolazioni della sua razza .
Per la Romania il grande problema del dopoguerra era quindi di trarre profitto dallo smembramento totale dell'Austria-Ungheria e di quello parziale dell'Impero zarista. Come si sa, le aspirazioni nazionali romene furono soddisfatte quasi nella loro totalità, a volte anche contro gli intendimenti delle Potenze occidentali. Tra i motivi che determinarono questo fatto sta indubbiamente la posizione militare e politica di bastione antibolscevico che lo Stato danubiano venne ad assumere agli occhi dell'Intesa. L'esercito romeno occupava due regioni non piccole che i Governi rivoluzionari russo e ucraino reclamavano, cioè la Bessarabia e la Bucovina. In tempi molto recenti questa non aveva fatto parte dello Stato romeno, mentre l'altra ne aveva fatto parte nel periodo che intercorre tra il Congresso di Parigi del 1856 e quello di Berlino del 1878. Ma ancora nel 1919 Tommaso Tittoni, durante le trattative di Parigi, nella seduta del 1 agosto, affermava che il Governo romeno non indiceva un plebiscito in Bessarabia, poiché se esso si fosse
93) Il Corriere della Sera, 22 ottobre 1918; La Tribuna, 22 ottobre 1918.
9*) // Corriere della Sera, 24 ottobre 1918.
95) Jl Messaggero, 27 ottobre 1918.
96) // Corriere della Sera, 29 ottobre 1918.
97) ivi, 26 ottobre 1918.