Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA RELAZIONI CON LA ROMANIA 1916-1920; ROMANIA RELAZIONI CO
anno <1983>   pagina <448>
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Francesco Guida
tenuto vi si sarebbe stabilito il bolscevismo, licacciato indietro dall'esercito romeno nel 1JM8.98) L'argine romeno impediva ai rossi di avanzare verso la penisola balcanica (espletando una funzione simile a quella idealmente affidatagli dall'Occidente europeo nelTOttocento di opporsi al panslavismo russo), come dimostrò il fallimento della Repubblica dei Consigli in Ungheria nel 1919 e dell'insurrezione comunista in Bulgaria nel settembre 1923.
La presenza romena in Transilvania e in Dobrugia servì a frenare le tendenze rivoluzionarie ungheresi e bulgare. In particolare l'occupazione del­l'Ungheria, Budapest compresa, permise ai controrivoluzionari magiari di rovesciare il Governo socialdemocratico di Sandor Garbai, dominato per conto dei comunisti dalla più nota figura di Bela Kun, commissario per gli Affari esteri. "> In piena occupazione da parte delle truppe di Bucarest, quando ormai gli Alleati cercavano di porre termine all'espansione romena, in una comunicazione a Clémenceau del rappresentante francese a Bucarest Saint-Aulaire sono riferite queste significative parole del Primo ministro Bràtianu: La Roumanie toutefois n'a nulle intention de jouer le róle de gendarme de l'Enterite en dépit de oelle-ci , parole che furono riportate dal Primo ministro francese al tavolo delle trattative di pace. 10)
La guerra romeno-ungherese si svolse prevalentemente nel corso del 1919, ma già nell'autunno del 1918 si compirono gli atti decisivi per la costi­tuzione della Grande Romania {Romania Mare). Il 9 novembre 1918 con l'ultimatum presentato dal gen. Mackensen perché evacuasse la Valacchia occupata vi fu la ripresa ufficiale delle ostilità da parte romena contro gli Imperi Centrali, cioè soprattutto contro l'Ungheria: infatti essa portò abba­stanza rapidamente alla conquista della Transilvania. Un mese più tardi Vasile Lucaciu chiese l'invio da parte dell'Intesa di un corpo di occupazione in
98) Documents on British Foreign Policy, 1919-1939, 1 Series, voi. I, London, 1947, p. 280. Ma si veda anche R. GUÈZE, art. cit., parte II, pp. 48-49, dove si parla dello sciogli­mento del soviet di Socola in Moldavia e dell'intervento antibolscevico dell'esercito romeno in Bessarabia.
*) Si vedano per un quadro d'assieme L. VALIANI, La dissoluzione dell'Austria-Unghe­ria, Milano, 1966 e più in particolare dello stesso autore il recente La rivoluzione proletaria in Unglteria nel 1918-19, in Rivoluzione e reazione in Europa. 1917-1924, Roma, 1978, I, pp. 227-242. Inoltre G. ROMANELLI, Nell'Ungheria di Bela Kun e durante l'occupazione militare romena. La mia missione maggio-novembre 1919, Udine, 1964 e E. SANTARELLI, Italia e Ungheria nella crisi post-bellica (1918-1920), Urbino, 1968 che raccoglie anche studi precedenti. Riguardo ai fatti d'Ungheria, per completezza si deve ricordare che prima dell'ingresso delle truppe romene in Budapest il governo era tornato nelle mani di un socialdemocratico, Peidle in luogo di Garbai, ma non più soltanto formalmente dal momento che Kun era fuggito in Russia: Peidle restò però, al potere appena quattro giorni. Dopo l'arrivo dei soldati romeni, infatti, un colpo di Stato portò al potere Istvan Friedrich con l'investitura dell'Arciduca Giuseppe. Per ciò che concerne Bucovina e Bessarabia si leggano le pp. 59-63 di F. GUIDA, op. cit. e, sempre per la Romania, vale la pena di vedere anche ASMAE, Romania, pacco 1503, Faccioni a Sonnino, 11 febbraio 1919, n. 130/59, ali. 2, dove gli ambasciatori alleati presenti a Bucarest invitavano i propri Governi a una maggiore condiscendenza verso le richieste dei Romeni per non gettarli dans les bras de nos ennemis e non renderli inutilizzabili pour l'action en Russie.
M>) Documents in British Foreign Policy cit-, p. 630: la comunicazoine porta la data del 30 agosto 1919.