Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA RELAZIONI CON LA ROMANIA 1916-1920; ROMANIA RELAZIONI CO
anno <1983>   pagina <450>
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Francesco Guida
L'opinione pubblica italiana da quel momento cominciò a seguire con particolare interesse gli scontri tra Romeni e Ungheresi. Secondo la stampa più autorevole il successo non poteva non arridere ai primi nella situazione di grave crisi che attraversavano lo Stato e l'esercito magiaro. I dispacci ponevano in risalto la preoccupazione da parte magiara di veder occupata ben presto anche l'Ungheria propriamente detta: così si affermava che se l'Intesa non garantisse la stretta osservanza dei punti di armistizio, al pre­sente Governo ungherese sarà impossibile restare al potere. 105> Proprio per tale motivo nel marzo del 1919 Kàrolyi, dal gennaio Presidente della Repub­blica ungherese, avrebbe dovuto lasciare il governo a una coalizione social-comunista.
// Tempo di Roma, una testata nuova, ma in rapida ascesa e di ispira­zione riformista, riprendeva al riguardo una doppia intervista al Petit Parisien di Kàrolyi e Take Ionescu: il primo chiedeva per il suo popolo maggiore equità da parte dei vincitori e soprattutto quegli aiuti economici che gli avrebbero consentito di sopravvivere, ricordando che i democratici magiari, ora al potere, non avevano voluto la guerra e agitando il pericolo bolscevico alle porte; il Romeno, presidente, come si è visto, del Consiglio Nazionale dell'Unità Romena, rispondeva che tutto il popolo ungherese era responsabile della guerra e che, avendo attraversato non più di sei mesi prima l'Ungheria, egli poteva testimoniare come molto di più soffrisse la fame la gente romena, a causa soprattutto delle spoliazioni dei Tedeschi e degli Ungheresi.106) Sem­pre nell'autunno del 1918 i socialisti italiani, o quanto meno la loro ala rifor­mista, si espressero a favore di una federazione che prendesse il posto del­l'Impero austro-ungarico, per non dare spazio ai nazionalismi locali e agli appetiti delle Potenze europee.107)
Altre due interviste concesse da Kàrolyi all'Idea nazionale, organo del Partito Nazionalista italiano, e ad Arnaldo Fraccaroli del Corriere della Sera toccavano tre diversi e importanti argomenti. In primo luogo le trattative segrete sebbene il Primo ministro Istvàn Tisza ne fosse al corrente grazie al controspionaggio avviate dall'opposizione magiara (Batthyàny, Holló, lo stesso Kàrolyi) con il Governo italiano, sin dal 1915 e poi negli ultimi due anni di guerra, e in particolare con Sonnino, personalmente conosciuto e stimato dal nobile ungherese. Il ministro degli Esteri italiano aveva però preteso, per trattare, che il Kàrolyi prendesse il potere, eventualità all'epoca prematura, e che implicasse nella trattativa il Governo di Bucarest, cosa alquanto difficile in relazione allo scottante problema della Transilvnaia. A posteriori si sa che Sonnino trattò, altrettanto inutilmente, con alcuni portavoce più o meno autorizzati di Tisza. l03>
WS) // Corriere della Sera, 28 novembre 1918.
106) // Tempo, Roma, 3 dicembre 1918.
107) cfr. E. DECLEVA, / socialisti italiani e la rivoluzione ungherese del 1919, in Nuova Rivista storica, LX, 1976, 3-4, p. 367.
108) L'Idea nazionale, Roma, 18 novembre 1918. S. SONNINO, Carteggio 1914-1916 clt pp. 457-458, 472, 485-486, 491 (per le trattative tramite Luigi Maria Bossi 1859-1919