Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1983>   pagina <468>
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Emilia Morelli
1866), Pietro Lacava (2 del 1888), Terenzio Mamiani (3 del 1850, 1860, 1876), Luigi Amedeo Melegari (1 del 1876), Luigi Federico Menabrea (1 del 1886), Antonino di San Giuliano (2 del 1878, 1879), Pietro Sbarbaro (1 del 1873), Matilde Serao (8 tra il 1883 e il 1887), Federico Spantigati (3 del 1867-1870), Sebastiano Tecchio (3 del 1855-1882), Daniele Vare (le sue lettere sono sparse in vari incartamenti), Candido Augusto Vecchi (2 del 1866), Giuseppe Verdi (breve biglietto del 1865), Giuseppe Zanardelli (5 del 1887-1888), Re Umberto I (1 del 1878). Ed ancora Giannina Milli (1 del 1874), Nicola Nisco (2 lettere del 1876 e 1885), Adelaide Ristori (5 tra il 1864 e il 1888), Michele Amari (1 del 1882), Giovanni Bovio (3 tra il 1877 e il 1887), Felice Cavallotti (2 del 1882), Francesco Crispi (7 tra il 1871 e il 1874), Francesco De Sanctis (1 del 1882), Nicola Fabrizi (4 tra il 1876 e il 1882), Carlo di Persano (1 del 1862).
Tra gli stranieri incontriamo il card, di Hohenlohe (5 lettere e 2 risposte del 1886) che si occupava di una causa della principessa d'Avalos. F. Laurent da Gand (2 del 1882); Bmile de Laveley da Liegi (2 del 1877 e 1885), Emile Ollivier (4 tra il 1875 e il 1882), Pedro d'Alcantara, imperatore del Brasile (1 del 1885); Emilio Castelar (8 del 1875-1884); infine Jules Favre che chiede, in due riprese, nel 1876-1877, notizie sull'organizzazione del potere giudiziario in Italia.
Due lettere non sono indirizzate a Mancini. Giorge Sand scrive a Lorenzo Valerio il 27 novembre 1862 e Gioacchino Rossini al maestro di canto Lamperti di Milano il 9 dicembre 1863.
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Politica estera. Le carte di questa ultima donazione non sono di impor­tanza rilevante come quelle del primo deposito, anche perché non contengono lettere personali, se non dei funzionari degli Esteri nei lunghi periodi che Mancini trascorreva a Capodimonte o dei diretti interessati nelle controversie. Poi veline di telegrammi, ritagli di giornale, stampati ufficiali.
Pensiamo, perciò, che sia sufficiente solo un elenco ragionato dei diversi fascicoli. Spagna: Chiesa-Ospedale italiano a Madrid; incidente per le dichia­razioni del ministro Pidal sul potere temporale. Francia: Neutralità della Savoia; convenzione di navigazione; dazio sul bestiame; trattato di commercio del 1881. Principato di Monaco: rapporti con Casa Savoia; soppressione dei giochi d'azzardo a Montecarlo. Svizzera: polemiche intorno all'operato del-J'ing. Francesco Grecchi, console a Lugano. Russia: scelta del nostro amba­sciatore a Pietroburgo nel 1883 (Greppi, Ulisse di Barbolani, Oldoini?). Paesi Bassi: concessione a Re Umberto I della medaglia per atti di filantropia e abnegazione nel 1884. America Latina: incidenti con l'Uruguay nel 1882; tribu­nale arbitrale italo-cileno nei riguardi del Perù e della Bolivia. Egitto: con­ferenza del 1884 sulla riforma giudiziaria. Santa Sede: patriarcato ecumenico a Costantinopoli e Propaganda Fide. Quest'ultimo argomento è assai docu­mentato perché coinvolge Austria e Inghilterra, il collegio americano e con­tiene anche alcune circolari del card. Jacobini inviate a Mancini da Costanzo Chauvet.
Come abbiamo già accennato nell'illustrare la causa Delafield, il pro­blema dell'estradizione sta molto a cuore a Mancini. Se ne parla anche durante il suo ministero degli Esteri; la pratica contiene precedenti fin dal 1850.