Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1983>   pagina <480>
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Libri e periodici
cipe alle vicende politiche del nuovo paese. Significativa la scelta fatta, appena arrivato a New York, di rinunciare al titolo nobiliare e di assumere il nome di Orazio de A. Santangelo, ma soprattutto la decisione di affiancare all'insegnamento un'intensa attività di giornalista e pubblicista. In questa veste egli doveva diventare una delle voci più autorevoli di quanti si batterono per la democratizzazione del Messico. Fu questa la sua prima battaglia politica che si concretizzò in una rigida e strenua difesa della Costituzione federale messicana del 1824; ad essa seguì la campagna a favore dell'indipendenza del Texas.
11 suo giornale, il Correo Atlantico, pubblicato dapprima in Messico, poi, in seguito alla sua espulsione per gli attacchi alla politica centralista governativa, a New Orleans dove trovò rifugio, doveva divenire punto d'incontro per quanti si battevano per la libera ed indipendente Repubblica del Texas. Seguito con interesse dalla stampa americana, il foglio svolse un'azione particolarmente incisiva all'interno del Messico, dove fu condotta una capil­lare propaganda: non a caso delle 500 copie stampate, ben 300 venivano distribuite gratuita­mente nel territorio messicano.
Cessate le pubblicazioni del giornale per difficoltà finanziarie, il Santangelo continuò la sua attività di pubblicista, sempre a servizio di quegli ideali giacobini per i quali aveva combattuto in gioventù per l'Italia. In questa fede nell'universalità dei valori di indipendenza e di libertà, peraltro comune a molti uomini della sua generazione, va individuato l'elemento caratterizzante l'azione politica svolta dal patriota molisano nel suo esilio, indipendentemente dalla cassa di risonanza che questa di fatto ebbe.
Merito del Rusich è l'essere riuscito a ricostruire con sicurezza d'indagine e finezza psicologica i diversi risvolti, pubblici e privati, del lungo esilio americano del Nostro, por­tando altresì alla luce una preziosa documentazione fino ad oggi ignorata.
GABRIELLA CIAMPI
MARIA LUISA BETRI, Le malattie dei poveri Ambiente urbano, morbilità, strutture sanitarie a Cremona nella prima metà dell'Ottocento; Milano, Franco Angeli, 1981, in 8, pp. 130. L. 6.000.
Nell'ambito della collana di Studi e ricerche storiche, diretta da Marino Berengo e Franco Della Penata, si colloca degnamente il volume della Betri che compie un'accurata indagine sull'ambiente urbano e sulle condizioni di vita e di lavoro in Cremona nel primo Ottocento, ed offre un utile contributo alla storia delle classi subalterne, ben al di là del fatto locale o della ricostruzione particolare del fenomeno storico; se la storia di una città diventa storia di malattie e di ben precise situazioni sociali, la Betri ha cercato di cogliere nelle radici fisico-ambientali alcuni aspetti del multiforme rapporto fra uomo, città e malattia che tanta importanza rivestì nella storia dei ceti meno abbienti del secolo scorso (p. 7) ed offre risultati ed opportuni approfondimenti secondo il taglio sociale della più aggiornata ricerca storica. Prendendo avvio da una ampia disamina di scrittori di cose locali, da documenti archivistici e da regolamenti e disposizioni municipali, il volume descrive strutture e caratteri della città, lo stato della sanità e dell'igiene (acqua, fognature, strade, alimentazione, mercati ecc.), la distribuzione degli abitanti nei diversi rioni, gli inse­diamenti industriali, e si sofferma sulla dinamica demografica dal 1815 in avanti (vi fu una sostanziale staticità nell'andamento della demografìa cittadina), illustrando poi le epidemie del 1836 e del 1854-55, il persistere delle malattie endemiche, il rapporto malati-medici-ospedali, l'opera scientifica infine dei medici Geromini e Robolotti nell'ambito della provincia e fuori. Note, suggerimenti bibliografici, documenti, indice dei nomi completano il volumetto.
RENATO GIUSTI