Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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1983
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Libri e periodici
Esisteva, questa la domanda attorno alla quale ruotano le ultime pagine del volume, nelle figure designate una connessione tra professione e politica? La prima fase unitaria vide eletti elemenli con una veste professionale di prim'ordìne, ma... politicamente orientati mentre con l'ascesa della Sinistra la commistione si può dire notevolmente attenuata, anche se resta comunque confermato il dialettico rapporto fra impegno professionale ed impegno politico .
Il lavoro della Ciampi, in sede di bilancio consuntivo, ha ottenuto due risultati non facili e non sempre compatibili: ha studiato, dal di dentro, l'organo statale nelle sue caratteristiche tecniche, riuscendo, poi, a porre in evidenza l'apporto recato alla crescita della società civile .
VINCENZO G. PACIFICI
FRANCIS LEY, La revolution romaine et l'intervenlion francaise vues par le prince Volkonsky (1846-1849). (Documents inédits). Préface de LEON NOEL ... Avant-Propos du Prince MICHEL SCHAKHOVSKOY ... Postface de JACQUES GODECHOT; Paris, Libr. Fischbacher, 1981, in 8, pp. 353, tavv. XIV. S.p.
U principe Gregoriev Petrovich Volkonsky, (di cui l'A. utilizza l'inedito carteggio con la madre Sophia Gregorievna Volkonskaja per gli anni 1846-1849) è un testimone di rilievo degli avvenimenti romani tra l'elezione di Pio IX e la caduta della Repubblica romana. In Roma non aveva un incarico diplomatico definito (vi era venuto come membro di una missione straordinaria per negoziare il concordato con la Santa Sede), ma finì per essere, dopo la fuga di Pio IX a Gaeta e la partenza dell'ambasciatore Butenev, per essere di fatto il punto di riferimento della colonia russa in Roma, alla quale lo zar aveva prescritto di abbandonare la città. Le relazioni familiari (era nipote di Zenaida Volkonskaja dal 1829, dopo la conversione, stabilitasi a Roma e di Dorothea Benkendorf, moglie dell'ambasciatore russo a Berlino, Lieven) e i legami di parentela con buona parte della nobiltà russa (aveva sposato la figlia del conte Benckendorff, ministro di polizia dello zar Alessandro I), gli fornivano informazioni, oltre che sugli umori della corte di Pietroburgo, anche sugli avvenimenti europei.
La singolare posizione del Volkonsky, una sorta di spettatore neutro, come ama di essere considerato, (e della storia, scrive in una lettera del 5 luglio 1847, che per essere degna di questo nome dovrebbe essere le récit exact de ce qui est) lo metteva nella condizione di ricevere molte informazioni di prima mano. Pellegrino Rossi frequentava la sua abitazione sul Corso. Per lo sventurato ministro di Pio IX il principe Volkonsky ha una sconfinata ammirazione, ma non è l'unico ospite, perché vi convengono Butenef, Bludoff, il generale Kiel, Desloges, Ustinof, Barberi (maggiore della Guardia civica), le contesse Cini e Menou, compa-triotti di passaggio, sachant, come egli scrive, que nous y sommes toujours (10 maggio
1847, p. 88). Un salotto, insomma, quello del principe e di sua moglie, nel quale si viene in tempi di disorientamento, di speranze, di apprensione, per scambiare impressioni e avvalorare giudizi. È, naturalmente, abbastanza addentro negli ambienti diplomatici (non conosce, però, o almeno non lo cita mai, il de Liedekerke) e in quelli nobiliari, dei quali annota le ansie, le paure, le improvvise scomparse da una città divenuta pericolosa.
Il panorama europeo degli anni 1848-1849 è descritto dal principe Volkonsky con i toni più cupi: tutto il continente è in fiamme e sembra di essere tornati al Medioevo, a un Medioevo, in cui molti pretendono di parlare in nome del Cristo, ma pochi sono coloro, qui parlcnt selon le Christ et encore moins qui agissent selon le Divin Sauveur (3 aprile
1848, p. 186). Solo l'Inghilterra, la Svezia e la Russia sono fuori delle crudeli agitazioni, che tormentano il resto dell'Europa (11-23 aprile 1848). I romani sanno unire alle agitazioni