Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1983>   pagina <486>
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486 libri e periodici
questa nobile porzione della provincia di Pavia, prima del 1859 facente parte del Piemonte. Per ogni militare vengono fornite notizie biografiche spesso inedite e, quando è possibile, la fotografia.
Ne è risultato un quadro delle vocazioni patriottiche dell'Oltrepò, che completa la conoscenza sul combattentismo pavese, che ora sta incontrando un periodo di aumentato interesse tra i cultori di cose locali. I brevi profili, ricchi talvolta di gustose annotazioni, sono invece dedicati ai luoghi garibaldini, a Contardo Montini, ai fratelli Gu(Tanti, a Francesco Baratta, a Giuseppe M. Giulietta, all'avv. Marozzi, al gen. Giacomo Griziotti.
L'autore ha curato la pubblicazione, nel 1982, con la stessa casa editrice, di un simpatico volumetto dal titolo: Casteggio nell"800, tratto dalle inedite memorie risorgi­mentali di Costanza G. Casella {di pp. 61), riguardante le vicende della omonima famiglia patriottica di Casteggio.
GIANFRANCO E. DE PAOLI
7/ darwinismo in Italia. Testi di F. De Filippi, M. Lessona, P. Mantegazza, G. Canestrini, a cura di GIACOMO GIACOBINI e GIANLUIGI PANATTONI; Torino, UTET, 1983, in 8, pp. 127. S.p.
La consueta elegante strenna UTET per il 1983 è stata dedicata agli echi italiani delle scoperte di Charles Darwin, durante il XIX secolo. La prima notizia di tali studi fu data dal professor Filippo De Filippi nel 1864 a Torino, proprio mentre l'antica capitale subalpina viveva i momenti agitati della Convenzione di settembre.
Darwin aveva pubblicato nel '59 la sua Origine della specie e stava preparando l' Origine dell'uomo che sarebbe uscita nel 71.
Naturalmente le autorità religiose e gli studiosi tradizionalisti riservarono al De Filippi un'accoglienza ostile, accusandolo di gretto materialismo. Ma la Torino laica e progressista accordò vivo interesse per le tesi di Darwin, che si inserivano nei fermenti positivi del momento; dal canto suo il Politecnico di Milano pubblicò il testo della conferenza.
Scesero in campo in favore del De Filippi: Giovanni Canestrini, Michele Lessona e Paolo Mantegazza; contro: Antonio Stoppani e Giovanni G. Bianconi.
In seguito, dopo l'intervento di Alessandro Herzen, scesero in campo contro il darwi­nismo Raffaello Lambruschini e Niccolò Tommaseo.
Proprio l'UTET pubblicò tra il 71 ed il '90 la traduzione italiana delle opere di Darwin, mettendo molti in condizione di farsi un'idea personale di quelle dottrine e diffon­dendo, grazie anche all'apporto di Michele Lessona, negli ambienti scientifici oramai preparati a ricevere il credo evoluzionistico, una nuova mentalità antropologica.
Nel 1880 la Regia Accademia delle scienze di Torino, presieduta dal venerando storico Ercole Ricotti, uno dei padri dello Statuto albertino, conferì infine al Darwin il premio Bressa.
Toccò poi al Mantegazza nel 1882, alla morte del grande scienziato, tenere la com­memorazione ufficiale, opportunamente ristampata integralmente nel volume, che cosi ter­minava: Darwin è morto, ma la luce che egli ha acceso sulle vette del pensiero, brillerà