Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno
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1983
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pagina
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493
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Libri e periodici 493
U. MASSIMO Mtozzi, La Scuola storica romana (1926-1943). Voi. 1. Profili di storici 1926-1936; Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1982, in 8, pp. 263. S.p.
In occasione del decimo anniversario della morte di Gioacchino Volpe, Alberto M. Ghisalbertì ha sostenuto giustamente che il credo dello storico abruzzese accettava tutte le fedi, ma non al punto di rinunciare alla Sua. Che era quella dei migliori uomini del Risorgimento .') La migliore e più alta occasione di verifica dell'affermazione fatta da Ghisalbertì è senz'altro offerta dal periodo della direzione della Scuola storica romana, di quella Scuola, che Ruggero Moscati, ex-alunno, definì scuola di libertà in uno dei suoi ultimissimi scrìtti2) e, anni prima, aveva detto grande esperienza di vita.3)
A questa grande esperienza di vita è dedicato il lavoro, attento e ampiamente documentato con carte inedite tratte dall'archivio privato di Volpe, di U. Massimo Miozzi, aperto da una lucida prefazione di Massimo Petrocchi, che è di per sé una sintesi storiografica di grande precisione e di profonda obiettività critica.
Già nel primo dei due volumi, in cui sarà articolata l'opera, sostiene fondatamente Petrocchi, altro alunno della Scuola, vengono offerti elementi e dati per una più ampia e approfondita conoscenza specie di alcuni storici che sono troppo spesso dimenticati o trascurati, i quali hanno però tutti arricchito il panorama della storia della storiografìa del nostro Novecento, che è ampio ed agitato, e sempre in movimento .
Nello studio di Miozzi sono delineati i profili di alcuni studiosi, che lavorarono con Volpe e gli furono vicini in una consonanza di ideali scientifici e morali, capaci di resistere al rovinoso e drammatico turbine bellico. Tra le pagine appaiono particolarmente centrate e dense di riflessioni quelle dedicate a Nello Rosselli, vittima della violenza più volgare ed ottusa e figura sulla quale Miozzi parla con limpidezza e linearità, doti che furono proprie del carattere del biografo di Pisacane.
Nel profilo , dedicato allo stesso Volpe. Miozzi ricostruisce il senso nuovo e moderno, che al problema storico del Risorgimento fu attribuito nella Scuola di Palazzetto Venezia e, più. tardi, di Palazzo Antici-Mattei, un senso che voleva il superamento delle barriere locali e l'apertura sui rapporti e sulle relazioni internazionali, nesso indispensabile per comprendere tutta la storia dei popoli.
Alberto M. Ghisalbertì, nel suo affettuoso omaggio alla memoria di Volpe, ha ricordato il riconoscimento di un tenace e tutto particolare avversario, di Gaetano Salvemini, per il quale Volpe era un grande storico .4)
La lettura del volume di Miozzi conforta ed arricchisce il giudizio di un ulteriore elemento, recato dal valore indiscutibile e inalterato negli anni della vicenda rappresentata dalla Scuola storica.
VINCENZO G. PACIFICI
i) A. M. GHISALBERTÌ, Gioacchino Volpe nel decimo anniversario della scomparsa (Paganica 1876, Roma 1971), in Rassegna storica del Risorgimento, LXVII1 (1981), p. 388.
2) R. MOSCATI, Contro le generalizzazioni sociologiche, in // Tempo, 30 settembre 1981.
3) R. MOSCATI, Ricordo di un Maestro, in Studi e ricerche in onore di Gioacchino Volpe nel centenario della nascita, Roma, 1978, p. 113.
*) A.M. GHISALBERTÌ, art. cit., p. 391.