Rassegna storica del Risorgimento

CARTEGGI (SETTEMBRINI-PANIZZI); PANIZZI ANTONIO; SETTEMBRINI LU
anno <1984>   pagina <36>
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LUIGI SETTEMBRINI E LA DIFFICILE ADOLESCENZA DEL FIGLIO RAFFAELE IN UNA CORRISPONDENZA INEDITA J
CON ANTONIO PANIZZI
Il pensiero dei figli lontani, e di Raffaele in particolare, fu certamente uno dei motivi di maggiore sofferenza per Settembrini nei lunghi anni della prigionia. Lo stesso Settembrini ricorda che, quando nel '51 egli fu dapprima condannato a morte e poi all'ergastolo in S. Stefano, al ministro inglese a Napoli, William Tempie, che si era offerto di aiutarla, sua moglie rispose: Io non vorrei altro che educare il mio figliuolo Raffaele, il quale da due anni ohe il padre è in carcere non ha avuto la guida di suo padre, ed ora l'ha perduto interamente. Svegliato e ardito com'è, e sdegnato per le nostre soffe­renze, io temo che un giorno o l'altro non mi sia carcerato anch'egli, ed io non abbia a piangere anche per lui . Il Tempie ne parlò, di lì a qualche mese, con Antonio Panizzi, 1 da poco arrivato a Napoli. Questi, conosciuto Raffaele, prese ad amarlo e deliberò di chiamarselo in Inghilterra . Il giovane, dopo aver studiato un po' d'inglese, nel gennaio del '52 parti per Malta e di li si recò a Londra, dove fu accolto festosamente dal Panizzi, allora Direttore del British Musewn, e dai primi signori del paese, i quali gli fecero carezze e largamente provvidero alla sua educazione, onde fu messo in Kings College .2)
Sui rapporti intercorsi tra Settembrini e Raffaele in questi anni gettano ora una maggiore luce dei brani inediti di alcune lettere che Settembrini scrisse a Panizzi da S. Stefano e pubblicate solo parzialmente, 3> e, soprattutto, una lettera inedita di Settembrini allo stesso del 12 febbraio 1855.4> Dal carcere in cui è stato rinchiuso, Settembrini scrive frequentemente all'amico inglese, affidandogli l'educazione dell'unico figlio maschio con la preghiera dì seguirlo nei difficili anni della sua prima formazione. Ma in questo non facile ruolo di educatore, Panizzi doveva incontrare notevoli difficoltà, data anche, eviden­temente, l'indole alquanto ribelle e impulsiva del giovane. Così infatti ce lo
i) Sui rapporti ira Settembrini e Panizzi cfr. L. SETTEMBRINI, Lettere edite e inedite 1860-1876, a cura di A. PESSINA, Napoli, Società Editrice Napoletana, 1983, Introduzione.
2) cfr. L. SETTEMBRINI, Notizia intorno a Raffaele Settembrini scritta da suo padre, in Ricordanze della mia vita, a cura di M. THBMELLY, Milano, Feltrinelli, 1961, pp. 532 sgg.
5) Le lettere, parzialmente pubblicate in Lettere ad Antonio Panizzi di uomini illustri e di amici italiani 1823-1870, a cura di L. FAGAN, Firenze, Barbera, 1880, e sempre parzial­mente riedite in L. SETTEMBRINI, Lettere dall'ergastolo, a cura di M. THEMBLLY, Milano, Feltrinelli, 1962, sono state da noi integrate con gli originali provenienti dal British Museumi i brani inediti sono contraddistinti dai segni > < posti all'inizio e alla fine di essi.
4) La -lettera è nell'archivio Visconti Venosta a Santena. Cfr. Inventario dell'archivio Visconti Venosta a cura di G. SJLENGQ, voi. 11, Santena, Fondazione Camillo Cavour. 1970, p. 210.