Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA STORIA COSTITUZIONALE 1876-1911; SENATO RIFORMA 1876-191
anno <1984>   pagina <65>
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Libri e periodici
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che di interesse politico o sociale; se manca un vero e proprio disegno d'insieme, non mancano invece contributi utili e interessanti (Giulio Trento letterato e tipografo, di S. Rossetto; lo Schieson Trevisan, di P. Pozzobon; l'Abbazia di Nervesa, di L. Fossa; la presenza di Garibaldi a Conegliano nel '67, di G. Sinopoli, ecc.). Per concludere vorrei rammentare soprattutto il saggio di G. NETTO, Usanze trevigiane raccolte per l'inchiesta napoleonica del 1811, che pubblica un testo di Giuseppe Monico al riguardo, chiarendo alcuni problemi rimasti insoluti, e l'articolo di B. DE DONA, // '48 in Cadore e i suoi riflessi nel Trevigiano, che utilizza opere dell' '800 o recenti ed un ms. conservato presso la Biblioteca Cadorina di Vigo (V. DE DONA, Memorie storiche del Cadore).
RENATO GIUSTI
1860-1870. I problemi dell'Unità in Capitanata. Mostra documentaria, a cura dell'Archivio di Stato di Foggia con il patrocinio del Comune di Foggia; Foggia, 1982, in 16, pp. 288, con taw. S.p.
Vanno accolte con largo favore iniziative, come questa, relativa ad un decennio cruciale nella vita dell'operosa provincia pugliese. Gli anni 1860-1870 hanno precisa nella presentazione l'appassionato curatore Pasquale Di Cicco un'importanza fondamentale per la Capitanata: nel corso di essi, infatti, si verificarono avvenimenti, trasformazioni strutturali e rivolgimenti socio-economici tali da porre le basi di gran parte del suo odierno assetto .
L'affermazione cosi impegnativa, che viene suffragata da un'attenta e minuziosa illu­strazione del patrimonio documentario dell'Archivio di Stato, è accompagnata, ed è questo l'aspetto più positivo del catalogo, da una serie di brevi ed incisivi saggi, dovuti allo stesso Di Cicco, a Viviano Iazzetti, a Maria C. Nardella, a Giacoma Desùmo, a Costantana M. Altobella e a Maria A. De Pascale.
Si ottiene, perciò, un quadro organico della società, della situazione, dei bisogni e delle istanze della Capitanata. Non mancano non lo si può nascondere pagine dalle conclusioni e dalle tesi eccessivamente generalizzate. Il giudizio, però, è di lode, specie dopo aver riflettuto sulle parole di Di Cicco, che invitano a considerare gli obiettivi del catalogo e della mostra, non esaustivi ma soltanto pregni di stimoli e suggestioni e volti agli oppor­tuni approfondimenti e ai profìcui ripensamenti su anni così importanti e così signi­ficativi.
VINCENZO G. PACIFICI
ADA GIGLI MARCHETTI, / tre anelli. Mutualità, resistenza, cooperazione dei tipografi milanesi (1860-1925); Milano, Franco Angeli editore, 1983, in 8, pp. 264. L. 18.000.
La categoria dei tipografi è stata, con l'associazione sorta a Torino nel 1848, all'avan­guardia nella tutela e nell'organizzazione della classe lavoratrice, che, solo negli anni settanta del XIX secolo, ha cominciato a far sentire nella società la propria voce autonoma rispetto alle strumentalizzazioni politiche, specie di parte clericale. S
Il documentato lavoro di Ada Gigli Marchetti, prendendo in esame l'area milanese, segna e prova lo sviluppo di una coscienza, che alcuni definiscono di classe, che noi prefe­riamo chiamare professionale e che si giova dell'enorme nuova importanza del settore. Del resto se non si vuole tenere conto del lento processo di metamorfosi nella classe diri­gente, che solo dopo molti decenni passa dai toni paternalistici alla scarsa comprensione del peso dei nuovi ceti medi, nati con la modernizzazione e con l'industrializzazione, alla nozione piena del nuovo quadro sociale e se si ignora, contemporaneamente, l'esplosiva rapidità del progresso tecnologico, si blocca l'analisi reale del fenomeno e si distrugge
i) G. LOZZATTO, L'economia Italiana dal 1861 al 1894. Torino, ed. 1968, pp. 138-139.