Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA STORIA COSTITUZIONALE 1876-1911; SENATO RIFORMA 1876-191
anno <1984>   pagina <66>
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Libri e periodici
l'utilità vera della ricerca. La Gigli Marchetti, invece, individua con sicurezza le tappe dell'emancipazione, dalla mutualità alle forme moderne di consociazione di pari passo con la crescita e la specializzazione dell'industria sia tipografica quanto editoriale. L'autrice, data la natura del lavoro, ha guardato con equilibrio e attenzione alla sociologia, chiave utile per arricchire la procedura dell'indagine storica. E una linea scientifica, densa di implicazioni, che può risultare il rilievo non vale per la Gigli Marchetti pericolosa se adoperata senza misura. La disideologizzazione contratta ha infatti avvertito Galasso dalla storiografia nel rapporto con le scienze sociali dev'essere trascesa, senza che nulla vada perduto delle acquisizioni nel frattempo conseguite, in una nuova capacità di storicizzazione, insieme più ampia e più profonda, che esalti ulteriormente la dimensione prospettica propria della storiografia .2)
VINCENZO G. PACIFICI
AUGUST BERNHARD HASLER, Come il papa divenne infallibile. Retroscena del Concilio Vati­cano I (1870), con prefazione di Hans Kùng, trad. di Giovanni Moretto; Torino, Claudiana Editrice, 1982, in 8, pp. 338, tav. 40. L. 15.000.
11 lavoro in esame è la sintesi di un'opera in due volumi, pubblicata in Germania nel 1977, del sacerdote cattolico August Bernhard Hasler, prematuramente scomparso tre anni fa. L'opera, la cui uscita suscitò vaste polemiche, si inserisce nel filone storiografico fortemente ostile a Pio IX, il cui alfiere attuale, accanto al sacerdote svizzero, e su un piano più propria­mente teologico, è quell'Hans Kùng autore di uno scritto nel quale si metteva in discussione il dogma dell'infallibilità e alla cui penna si deve anche la prefazione a questo lavoro. I problemi storici, teologici e filosofici sollevati dal Concilio del 1869-70 sono infatti da almeno un ventennio al centro di un vasto dibattito e di una profonda revisione storiografica che interessa in particolare il mondo germanico e quello italiano. L'A., avvalendosi di un vastis­simo apparato scientifico, si propone di dimostrare attraverso quali prevaricazioni, conflitti di coscienza, violente contestazioni si sia giunti alla proclamazione del dogma dell'infalli­bilità papale.
1 protagonisti del concilio, secondo Hasler, furono tre: Pio IX, il gruppo dei vescovi infallibilisti coadiuvati dai gesuiti della Civiltà Cattolica e dai direttori di altre testate cattoliche, il gruppo dei vescovi antiinfallibilisti . Di ognuno di loro I'A. si è proposto di mettere a nudo convinzioni e comportamenti fino a chiarire le complesse trame che precedettero, accompagnarono e seguirono il Concilio. Al centro di tutta la ricostruzione, la ferrea volontà di Pio IX di arrivare alla proclamazione del dogma dell'infallibilità papale. Hasler contesta la teoria secondo la quale il papa avrebbe voluto accrescere le proprie competenze spirituali per compensare la perdita del potere temporale. Egli sostiene che né il papa né la Curia erano rassegnati a questa perdita e al contrario la definizione dell'infalli­bilità avrebbe conferito maggiore efficacia al principio della necessità del potere temporale per l'esercizio dell'ufficio papale. Più plausibile appare all'Hasler la spiegazione secondo la quale con la proclamazione di questo dogma si voleva porre un freno ai princìpi della Rivoluzione francese contrapponendogli il principio d'autorità, ma secondo l'A. il motivo di fondo è legato al profondo misticismo di Pio IX che lo aveva portato a credere fermamente di essere stato incaricato da Dio della missione di elevare a dogma l'mfallibilità papale (p. 101). Vale la pena di ricordare che cinquecento anni prima un altro pontefice, Gio­vanni XXII, aveva condannato come opera del diavolo la tesi, sostenuta dal francescano Pietro Olivi, dell'infallibilità del papa, considerandola una inaudita limitazione delle proprie prerogative sovrane. L'idea dell'infallibilità papale rinacque, secondo Hasler, nel XIX secolo propugnata da una parte dagli ideologi della restaurazione, dal primo La Mennais e da de Maistre, e dall'altra dal monaco camaldolese Mauro Cappellari, che diventerà Gregorio XVI, e infine da Pio IX.
2) G. GALASSO, Sociologia e storiografia, in Nuovi metodi di ricerca storica, Milano, 1975, p. 277.