Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA STORIA COSTITUZIONALE 1876-1911; SENATO RIFORMA 1876-191
anno <1984>   pagina <69>
immagine non disponibile

Libri e periodici
69
ENZO SANTARELLI. Storia sociale del mondo contemporaneo; Milano, Feltrinelli. 1982, in 8, pp. 638. L. 30.000.
L'ultimo lavoro di Enzo Santarelli. Storia sociale del mondo contemporaneo, già in due anni di vita entrato tra i classici del suo genere, attira immediatamente un pensiero sul rapido volgere degli avvenimenti che in un quadriennio si sono frapposti e pertanto paiono scoperti dalla fine degli anni 70 presa come terminus ad, ma il libro stende il senso della ricerca che esso contiene anche alle cose in atto e costituisce uno strumento idoneo a sciogliere nodi delle ragioni odierne dell'operare o del contendere. Se ne trova il merito marcatamente nella maturazione che esso ha avuto da un precedente volume dello stesso Santarelli, Il mondo contemporaneo. Cronologia storica. 1870-1974, Editori riuniti, 1974, al quale bisogna accennare per debito di compiutezza. Comprensibile che una cronologia proceda per linee esterne alle immancabili trattazioni introduttive e si svolga con un'aperta diacronia di situazioni e di fatti, così invero avviene in Santarelli, nella vigorosa rassegna delle inter­pretazioni storiografiche di maggior impegno di impostazione più generale, quelle di Burckhardt e di Meinecke, le successive altre, le più recenti, ad esempio di Braudel, Hobsbawn, Valiani, e nella sintesi delle interpretazioni numerose dell'esperienza politica ed economica locale. C'è un quadro delle tesi illuministiche, liberali, e via via delle più moderne volte a scoprire il processo storico della cultura filoborghese e filoproletaria, e il Santarelli vi realizza il recupero scientifico delle posizioni culturali più significative intorno al fatto umano nel rapporto sociale dai tempi delle rivoluzioni romantico-borghesi culminanti nel 1848 all'attuale travaglio del capitalismo mondiale,' e più propriamente la riassunzione del dibattito sulla storia universale dalla stagione del Ranke neìVHistorisch-politische Zeitschrift alla recente indagine dì Jean Chesneaux e Claude Mosse. Non è mancato il conforto, nella minuta ricerca di dati e notizie, dell'aiuto di collaboratori, ma questo non toglie il valore dell'opera di creazione del Santarelli, né diminuisce nel lettore l'idea di uno stretto nesso con la Storia sociale. La quale, prendendo le mosse dagli eventi francesi del 1870 e dai successivi avveni­menti mondiali, esplora gli interessi economici, politici e culturali che marcano la vita del­l'umanità bin verso gli anni '80 del nostro secolo facendosi come un carico morale di portare alla ribalta della memoria storica paesi, genti, entità sinora ignorati o di proposito trascurati dal precedente accertamento attuato in questo campo della storia universale dalla editoria europea. Diremo che di contro ad una tradizione di lavoro raccolta presto in formula in Germania e Inghilterra, e anche in Francia, questa Storia sociale del Santarelli può apparire un fatto culturale nuovo, il ringiovanimento di un settore di studio minac­ciato per se stesso di disorganicità, di difetto di coscienza unitaria dei contenuti. Biso­gna convenire che la risposta dell'autore alle più disparate richieste di esame storico si giova della consuetudine di lui con la categoria storiografica cui tutti oggi siamo in qualche modo tributari e che corrisponde ad un deciso concetto del produttivo nel suo impianto e nelle sue articolazioni con altri problemi della storia dell'uomo, in primis quello sociale.
Non si può non apprezzare il lucido panorama delle civiltà europee ed extraeuropee nel loro passo, tanto vario di forme di invadenza economica e coloniale entro l'ordito del vecchio e non vecchio capitalismo e nella luce delle dissidenze e delle lotte sviluppatesi contro; ma si dovrà altresì valutare il vivo senso della realtà culturale (in particolare francese, italiana, inglese, tedesca, russa, indiana, cinese, giapponese, ma già in chiusa di ogni anno di // mondo contemporaneo. Cronologia storica erano segnate le tappe del pensièro, dell'arte, della poesia) nelle sue strette connessioni politiche, nel quadro così incisivo delle istanze di fondo, giustizia, autodecisione, libertà, nazionalità dei popoli.
La ricchezza, pur necessaria a sintesi di questo tipo, di conoscenze e rilievi sui mede­simi, non ci rende possibile citare come vorremmo. Ci si consenta di anticipare, richiamando P Epilogo del volume, un riferimento alla disincantata visione del complesso di realtà umane visto in una tragica dialettica tra pace e non pace, che non accenna ancora ad attenuare il suo tono e che avverte come la storia ormai si faccia dappertutto, come dice il Santarelli, e come il centro del mondo sia dovunque. Ma ci piace ricordare altre parti essenziali del libro: Capitalismo e socialismo in Occidente da un secolo all'altro , Verso la crisi del sistema , La rivoluzione socialista in Russia , dentro le quali per paragrafi