Rassegna storica del Risorgimento
ZAMA PIERO
anno
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1984
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pagina
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331
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Libri e periodici
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di Francesco Giunta. Le diciannove lettere pubblicate, inedite per la massima parte, coprono un arco temporale piuttosto ristretto (13 dicembre 1872-11 maggio 1876); esse testimoniano le speranze, le ambizioni, i progetti vivi nell'ambiente isolano, ma sottolineano anche i problemi insoluti, le aspettative sempre più astratte e le delusioni ogni giorno crescenti. Una frase di Amari è interessante conferma di uno stato d'animo non isolato, di intenzioni comuni: nella previsione di uno scioglimento nel 1874 della Camera, sente che l'Italia ha bisogno di calma politica e di vigore amministrativo, di cerusici che tocchino le piaghe e vi mettano il ferro senza curarsi de' lamenti, delle grida, né delle minacce .
L'articolo di Cecilia Pallotta Rulli su Un conservatore cattolico illuminato del XIX secolo: Paolano Manassei ci ha fatto ripensare ad un giudizio di Gabriele De Rosa, che scorge uno dei meriti della ricerca locale nell'apporto che porta alla valutazione di uomini ed aspetti estranei alla ricerca più generale.1)
Nell'affettuosa, ma metodologicamente sicura ed equilibrata prefazione Alberto Monticene segnala, riandando al cammino storiografico di Massimo Petrocchi, il valore dello studio delle idee e della ricerca della cultura e della struttura politica italiane. A questo filone si rifanno, sempre nel nostro ambito cronologico, i contributi di Francesco Gentile {La vocazione europea di Giuseppe Mazzini), che analizza l'influenza della cultura continentale sulla formazione di Mazzini, di quel Mazzini, che pensa all'Europa in termini morali ed in tale guisa costruisce, dopo il tramonto della Giovine Italia, la Giovine Europa, e di Luigi Bulferetti {TI creazionismo conciliato con l'evoluzionismo da Carlo Cattaneo ad Antonio Fogazzaro), che, in termini di severo impegno, delinea le possibilità di intesa tra la fede nella creazione e la ipotesi scientifica della evoluzione.
VINCENZO G. PACIFICI
SALVATORE F. ROMANO, La monarchia degli Absburgo d'Austria dalla riforma protestante all'austromarxismo. Momenti e problemi di un profdo storico (Civiltà del Risorgimento, 10); Udine, Del Bianco Editore, 1981, in 16, pp. 325. L. 18.000.
Nel raccogliere e presentare vari lavori del Romano (alcuni dei quali risalgono assai indietro nel tempo) bene ha fatto Cervani a sottolineare il carattere unitario del disegno storico, una sorta di introduzione critica allo studio dei molti e complessi problemi della storia e della storiografia sulla monarchia degli Absburgo d'Austria, che ha già di per sé un carattere di particolare rilievo (p. 5); e tale profilo, anche se non illumina del tutto ogni periodo e momento della storia austriaca, è veramente una riflessione critica su fonti. bibliografìa e problemi, costituendo un utile strumento di conoscenza e chiarificazione per tutti gli studiosi. Se la prima parte del volume è dedicata alla nascita dello Stato moderno e alla riforma protestante, al carattere dell'assolutismo degli Absburgo, al rapporto tra società ceti e Stato nel quadro della civiltà europea, le parti seguenti compiono una disamina articolata e assai convincente di alcuni momenti nodali; l'età delle riforme con Giuseppe II, il nodo storico 1848-49, il rapporto tra centralismo e federalismo nella monarchia danubiana, il nesso tra socialismo e questione nazionale nell'austromarxismo ecc. Certo Salvatore F. Romano pone piuttosto problemi, ed insieme vecchi e nuovi interrogativi, anziché dare risposte
') G. DE ROSA, Aspetti della storia locate, sociale e religiosa nell'età contemporanea, in La storta locate* Temi, fonti e metodi della ricerca, a cura di C. VIOLANTE. Bologna, 1982, p. 1L