Rassegna storica del Risorgimento
ZAMA PIERO
anno
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1984
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pagina
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347
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Libri e periodici
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ammiraglio, diviene deputato e per circa un anno è ministro della Marina nel dicastero Rattazzi (marzo-dicembre 1862). Nel 1865 è nominato senatore ed il 3 maggio 1866 siamo alla vigilia dei fatali avvenimenti Vittorio Emanuele lo designa comandante in capo dell'armata di operazione. Da quel momento le lettere, in massima parie autografe, fanno ripercorrere con grande utilità storiografica le diverse fasi della preparazione e dell'epilogo. Angioletti, responsabile del dicastero della Marina, dopo alcune incomprensioni, gli dichiara la piena fiducia dell'esecutivo. Depretis, a giugno nuovo ministro, trasmette le istruzioni a Persane che invoca l'ausilio di tutte le forze disponibili e che da La Marmora è autorizzato a muovere nel modo considerato migliore e più efficace.
Persane, il 6 luglio, dichiara di avere sempre eseguito gli ordini di Depretis, che 1*11 gli ingiunge di prendere il largo e che, tre giorni più tardi, con gli altri componenti del consiglio di guerra lo accusa praticamente di inerzia. Il 20 la battaglia ha l'esito a tutti noto, ma ancora il 21 giungono tardive congratulazioni dopo le prime avvisaglie. Comincia il declino lento, doloroso e turbinoso con Depretis e gli altri infastiditi per le lagnanze di Persane I restanti documenti inquadrano l'epilogo con i momenti del processo ed il gruppo dei detrattori accaniti e gli sparuti amici, tra i quali non va ignorato Giovanni Lanza. Una lettera di Carlo Dionisotti riassume l'auspicio, che ancora non è stato assolto: lo confido che i posteri essendo spassionati saranno più giusti a di lei riguardo .
Maurizio Cassetti trova modo di confermare, nell'attenta cura del catalogo, le sue doti scientifiche di ricercatore e di archivista, offrendo allo storico una vasta e sicura scelta documentaria, nel suo insieme davvero preziosa per continuare a sollevare la pesante coltre di giudizi negativi, ancora vivi sulla figura dell'aristocratico piemontese, considerato da Pieri un capro espiatorio .
Abbiamo detto continuare a sollevare , perché non mancano, accanto a quello di Pieri, giudizi equanimi e considerazioni realistiche.
Sidney Sonnino, nell'annotare le vicende del 1866 (il Diario fu pubblicato soltanto nel 1972) commenta che sul fatto di Lissa colpe ci saranno e molte, ma non tali da venir punite. Soft colpe d'ignoranza . *) Lucio Ceva, senza negare i reali torti di Persano, ha sottolineato da un lato la sua dignità e dall'altro i pesi di altri ammiragli, forse più responsabili . Per Alberto Aquarone. infine, non vi è dubbio che furono le insistenze di Ricasoli, tramite anche la missione personale affidata a Depretis nella sua qualità di ministro della Marina, ad esercitare un peso decisivo nell'indurre il riluttante Persano a prendere il largo da Ancona per affrontare la squadra austriaca comandata da Tegetthoff . 3>
VINCENZO G. PACIFICI
0 S. SONNINO, Diario, 1866-1912, voi. I, Bari, 1972. p. 89.
2) L. CEVA, Forze armate e società civile dal 186J at 1887, in 1861-18B7. Il processo d'unificazione nella realtà del Paese. Atti del I congresso di storia del Risorgimento italiano {Bologna. 5-9 novembre 1980), Roma, 1982, pp. 316-317.
J) A. AOUARONE, La visione dello Stato, in Ricasoli e il suo tempo. Atti del Convegno internazionale di studi rkasoliani (IFrenze, 26-28 settembre 1980); Firenze, 1981. p. 87.