Rassegna storica del Risorgimento
HOFER ANDREAS; STORIOGRAFIA ITALIA; TIROLO STORIA 1809
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1984
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Umberto Corsini
un centralismo ben più soffocante, cancellava la stessa esistenza effettiva degli Stati storici della Germania, riduceva l'Austria col Tirolo a nulla di diverso di quel che erano stati i circoli amministrativi della Baviera di Massimiliano o i dipartimenti di Napoleone e di Eugenio di Beauharnais. Hofer e il popolo tirolese avevano lottato per la piccola patria, le sue tradizioni avite, la sua identità nella religione e nella chiesa cattolica. Il Terzo Reich costruiva una società livellata, di massa, in un materialismo indifferente od ostile ai valori religiosi, alle chiese, al cattolicesimo. Erano contrapposizioni insanabili quelle tra il mondo tirolese e il mondo del pangermanismo nazista, che nel Tirolo transalpino poterono essere superate per la suggestione che il Reich esercitava con la sua grandezza, potenza e ascesa economica, rispetto alle depresse condizioni dell'Austria; e nel Tirolo del sud per la speranza di redenzione e di riannessione all'Austria. Sui macroscopici contrasti spirituali e politici prevaleva il richiamo nazionale. Hofer restava pur sempre nella coscienza popolare il combattente per l'indipendenza del Tirolo unito, libero da dominazioni straniere e, d'altro canto, l'opinione pubblica comune dei sudtirolesi non andava tanto a sottilizzare in questioni che a dir il vero non erano né sottili, né senza importanza.
Ora, nel centosettantacinquesimo degli eventi, Hofer e la guerra di liberazione dell'Anno Nove son tornati di attualità nella storiografia e nella pubblicistica tirolese, austriaca e bavarese. E non manca neppure l'interesse politico-nazionale del Tirolo del nord e del sud, cosa di cui si farebbe male a meravigliarsi, perché gli anniversari di fatti storici, di nascite e di morti di grandi uomini (e, nella vita regionale, anche di minori o di minimi) sono sempre colti dovunque come occasione non solo per rinverdire gli studi su di essi, ma anche per un discorso politico che non è da respingere sino a quando non travisa e non tradisce la verità. Si deve riconoscere ohe il discorso politico che si fa oggi a nord e a sud del Brennero intorno ad Andreas Hofer è un discorso eminentemente nazionale, con qualche maggiore venatura irredentistica e rivendicazionistica nel Tirolo del nord che sente la dilacerazione subita da quello del sud; meno in questo, dove si punta sul ricordo e. sulle celebrazioni dell'eroe per spronare il gruppo di lingua tedesca a non dimettere la coscienza della propria nazionalità e a conservarne i caratteri culturali e religiosi, i valori eterni. Per quanto riguarda la storiografia di lingua tedesca si potrà fare un bilancio dei nuovi studi e ricerche, in parte già usciti alle stampe, in parte in via di approntamento, quando si avrà il panorama completo delle molteplici iniziative; e si vedrà allora se saranno stati ripercorsi i sentieri consueti di esaltazione deli'Hofer come eroe della piccola patria tirolese o se sarà stato sottoposto ad esame critico anche il modello di società che con i suoi atti politici, spontanei e indotti, voleva restaurare.
Ma non è di Hofer nella storiografia e nella letteratura tedesca che intendiamo qui occuparci, bensì in quella italiana. Direttamente o indirettamente egli è entrato anche in questa, e con diversa fortuna a seconda della parte politica di chi ne parlava, del momento politico e in consonanza o in reazione all'utilizzazione che della sua figura ne andava facendo la pubbli-cistica austro-tedesca.
Sia pure marginalmente, Andreas Hofer entrò anche nella storia italiana poiché l'insurrezione che egli capeggiò si estese anche al Trentino e la popolazione di questa terra italiana dovette prender posizione nel corso di quegli