Rassegna storica del Risorgimento

HOFER ANDREAS; STORIOGRAFIA ITALIA; TIROLO STORIA 1809
anno <1984>   pagina <389>
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Andreas Hojer
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avvenimenti che furono comunque rilevanti per il Trentino poiché, a fine di essi, fu annesso al napoleonico Regno d'Italia.
Dopo un periodo di alterne occupazioni militari francesi e austriache dal 1796 al 1802 e di governi provvisori, il Circolo ai confini meridionali già annesso al Tirolo sugli inizi del secolo XVI, e il Principato Vescovile di Trento, secolarizzato con la pace di Luneville, furono unitamente assorbiti nei domini asburgici e aggregati al Tirolo. La patente imperiale del 4 feb­braio 1803 sanciva il passaggio dell'intero Trentino all'Austria. Ma con la pace di Presburgo del 26 dicembre 1805 esso veniva assegnato al Regno di Baviera congiuntamente al Tirolo tedesco del sud e del nord, strappato questo dai suoi secolari nessi con la Casa d'Asburgo. La dominazione bava­rese, contro la quale si alzò l'insurrezione hoferiana, coinvolse dunque Tren­tino e Tirolo, e l'uno e l'altro a loro volta furono coinvolti nella guerra di liberazione. Quali le motivazioni comuni e quali diverse e separate è un tema che, come si può ben intuire, ha avuto rilievo nella storiografia trentina e tirolese, ma anche in quella più vasta italiana, austriaca e tedesca per le luci che esso veniva a proiettare sui precedenti storici del moto risorgi­mentale trentino e delle aspirazioni italiane a riscattare questa terra, unifi­candola allo Stato sorto dal Risorgimento.
Ma Andreas Hofer entrò nella storiografia e nella letteratura italiana del Risorgimento anche ad altro titolo. Egli era pur sempre l'eroe popolare che aveva combattuto ed era caduto vittima per la libertà della sua terra. E questo titolo valeva ad accomunarlo su un piano generale a tutti i patriotti di ogni nazione, nella stima e nella ammirazione. Per altri aspetti, invece, fu lontano dalle idealità e dalle proposte politiche del moto risorgimentale europeo, chiuso com'era nello spirito di conservazione. E perciò fu in parte amato ed esaltato, in parte non, dalla storiografia e dalla pubblicistica italiana.
Rispetto al gran numero di opere, saggi e articoli di giornali della sto­riografia e pubblicistica di lingua tedesca su Andreas Hofer e sulla insurre­zione dell'Anno Nove, quelli di lingua italiana sono incomparabilmente minori. Se inoltre si pongono a parte i lavori usciti dai centri culturali trentini e mantovani, ove l'interesse per la figura e l'azione di Andreas Hofer era ed è suscitato a ragione del fatto che il Trentino fu coinvolto neirinsurrezione e che a Mantova egli subì il processo ed incontrò la morte per fucilazione, le opere che abbiano per oggetto il Sandwirth pubblicate in Italia nel corso dei 175 anni che ci separano da quegli eventi, si possono contare sulle dita delle mani.
Eppure THofer non è rimasto ignoto alla cultura dotta e alla cultura popolare italiana, attirate I'una e l'altra, a dir il vero, più dalla sua statura morale, religiosa e patriottica che dalla comprensione del ruolo politico effet­tivamente disegnato e svolto.
In tutto il secolo XIX la storiografìa e la pubblicistica italiana erano state preferenzialmente impegnate nella problematica di casa propria, nel narrare e documentare i moti spirituali, il pensiero politico, l'opera diplo­matica, l'azione militare e gli avvenimenti che condussero al risorgimento nazionale e all'unificazione statale della penisola; e in quell'impegno restava sottesa l'indagine scientìficamente serena del mondo culturale e politico a settentrione delle Alpi. E Andreas Hofer, anche se nato a meridione di queste, a quello apparteneva per lingua, popolare cultura, cuore e fedeltà.
Quel che von Reumont nelle sue Ramische Briefe von einem Tlorentvner,