Rassegna storica del Risorgimento
HOFER ANDREAS; STORIOGRAFIA ITALIA; TIROLO STORIA 1809
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1984
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Umberto Corsini
Nelle pagine che noi2** abbiamo dedicato alle vicende hoferiane in alcuni nostri lavori, abbiamo riconosciuto all'insurrezione, un'anima patriottica, oscillante, tra l'idea di Patria come Nazione e l'idea di piccola Patria, un'anima religiosa inclinante verso il clericalismo, propositi di conservazione e restaurazione dell'ordine sociale sconvolto dalla rivoluzione e dal giacobinismo, motivi comuni che si ritrovano anche in manifestazioni rivoltose, meno organizzate e meno chiare nei loro programmi territoriali, sviluppatesi ai margini orientali ed occidentali dell'insurrezione hoferiana. I brevi saggi del Bullo23) e del Cassi,24) particolarmente questo secondo, mettono in evidenza una spontanea operatività collaborativa tra gli insorti hoferiani e i rivoltosi del Veneto, delle zone di Bassano, Schio, Feltre e Belluno25) ove comparvero anche volontari Carinziani e della Lombardia nelle valli Camonica e Tellina. Ma non solo di collaborazione operativa26) trattasi, bensì di comunanza di motivazioni ideologiche insurrezionali, incerte e confuse in parte, ma tutte antinapoleoniche e con finalità restauratrici del buon ordine religioso e chiesastico.
Accanto a queste motivazioni unitarie stavano poi quelle locali, diverse da zona a zona e nei loro nessi con la storia dei singoli paesi. La storiografia ha spesso posto in rilievo che la sollecitazione all'insurrezione in nome della libertà nazionale nel senso della grande Patria, solo parzialmente può essere valutata come una forza allora efficace: in primo luogo perché l'idea di Nazione, che sarà poi uno dei fattori emotivi predominanti nel Risorgimento, poteva essere evocata solo in circoli ristretti di borghesia intellettuale, non nelle masse popolari; in secondo luogo perché di quell'idea e sentimento di Nazione si servivano presso le popolazioni italiane dell'Italia settentrionale contemporaneamente i Francesi di Napoleone e gli Austriaci degli Asburgo. Delle genti insorte, quelle tirolesi di lingua tedesca si trovavano in una posizione privilegiata perché la piccola Patria regionale coincideva per essi con la Nazione di storica appartenenza e chiaramente con una sola delle Potenze
2?) UMBERTO CORSINI, // Trentino nel secolo XIX, Rovereto, 1963, voi. I, pp. 71-113; Io., Aspetti giuridico-amministrettivi e politico-sociali del conflitto tra centralismo e autonomie nello spazio alpino durante l'età napoleonica, in Atti del Convegno storico di Feldkirch, Bollettino della Comunità di lavoro delle Regioni alpine - Arbeitsgenieinschaft Alpenlander, n. 8, Bregenz, 1983, pp. 48-82, testo bilingue.
23) CARLO BULLO, Dei movimenti insurrezionali del Veneto sotto il dominio napoleonico e specialmente del brigantaggio politico del 1809, in Nuovo Archivio Veneto, tomo XV (1898), parte II, pp. 353-369 e tomo XVIII (1899), parte II, pp. 283-322.
24} GBLLIO CASSI, L'Alta Lombardia durante l'insurrezione tirolese del 1809, in Rassegna Storica del Risorgimento, XVIII {1931), fase. Il-III, pp. 289-328.
23) o. ANTONIO VECELLIO, Storia di Feltre, in continuazione a quella del P. M. Antonio Cambruzzl, dedicata al Commendatore Cesare Cantù, Feltre, 1877, voi. IV, pp. 380-384. In un rapido racconto dei fatti, in queste pagine più che mai si illustra la confusione delle varie parti in lotta, l'impostazione localistica e frazionistica dell'adesione all'uno o all'altro schieramento e la identificazione degli insorgenti tirolesi e trentini con bande di veri e propri briganti.
26) La compresenza di insorti tirolesi a fianco di quelli locali al Tonale, a Ponte di Legno, a Vezza d'Oglio, a Edolo e le contemporanee onde d'urto a Morbegno e Sondrio in Valtellina e al passo dell'Aprica, sono minuziosamente registrate nelle effemeridi degli anni 1809-1810 da ALFREDO COMANDIMI, L'Italia nei cento anni del sec. XIX, voi. 1, Milano, 1901.