Rassegna storica del Risorgimento

HOFER ANDREAS; STORIOGRAFIA ITALIA; TIROLO STORIA 1809
anno <1984>   pagina <410>
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Umberto Corsini
vede e giudica nel suo ruolo proprio di assertore delle libertà nazionali, non in quello impostogli poi di simbolo di un pantirolesismo negatore della ita­liana nazionalità del Trentino e dei diritti di questo a confluire nella Nazione propria.
Sono, in conclusione, quelle del Botta, le pagine41) più belle, più entu­siastiche per Andreas Hofer che si trovino nella storiografia risorgimentale italiana, pagine nelle quali l'eroe è visto nella sua purezza patriottica all'in-fuori di ogni altra strumentalizzazione politica.
La Storia d'Italia dal 1789 al 1814 nella sua edizione parigina e in quelle italiane, dal 1824 al 1854, ebbe larga diffusione e indubbiamente servi ad accreditare nella cultura italiana il rispetto e l'ammirazione per l'eroe tirolese anche se egli combatté per la Casa d'Asburgo e per l'Austria che fu di ostacolo al Risorgimento nazionale italiano. Uno dei più acuti conoscitori della storio­grafia risorgimentale italiana, Walter Maturi,42) riporta le pagine del Botta e dedica largo spazio al giudizio di questi sull'anima patriottica dell'Hofer.
4. Lungo tutto l'arco della storiografia e della pubblicistica italiana sulla insurrezione tirolese dell'Anno Nove corre l'attenzione alla effettiva parteci­pazione della popolazione trentina, in simpatie e in concorso di armati nelle schiere hoferiane. E la questione non è priva di interesse per le deduzioni che se ne possono trarre in riguardo agli indirizzi politici del Trentino del tempo e delle tracce lasciate anche nei tempi posteriori. Il Botta (ma scriveva di storia o seguiva qui il suo entusiasmo poetico?) quando narra del trasfe­rimento di Hofer a Mantova dopo la cattura, colora il racconto con queste righe: Accorrevano i popoli smarriti dovunque i napoleoniani con Andrea legato passavano, o nel Tirolo tedesco o nell'italiano che si fosse, alzando per dolore gli occhi al cielo; e lacrimando e sclamando, e la memoria del diletto ed infelice lor capitano benedicendo . Il Bresciani quando narra l'episodio in cui Hofer invece di fuggire salvò la vita dei suoi custodi restando in prigione, aggiunge che: i Tirolesi si sarebbero recati a gran ventura il nasconderlo , intendendo ovviamente i trentini poiché il fatto avvenne ad Ala.
Che questo fosse il sentimento comune nei confronti dell'uomo non
ci sono dubbi.
MS Altro può essere il discorso della partecipazione attiva dei trentini al
moto hoferiano. Dello spirito che essa ebbe abbiamo già detto, riportando anche il giudizio della storiografia austro-tirolese. Quanto alla misura di presenze di insorgenti trentini nelle schiere hoferiane, le valutazioni sono diverse e nascono più che da una documentazione accurata da stime che corrispondono a intenzionalità interpretative politiche. Così, ad esempio, quanti come il trentino Andreis o pubblicisti austro-tirolesi mirano ad accen­tuare la comunità di lotta filotirolese e filoasburgica della gente trentina con quella di lingua tedesca a sud e a nord del Brennero, sono indotti ad ingi­gantire le cifre, parlando anche di 18.000 combattenti trentini e di 4.000 caduti trentini, numeri che appaiono facilmente inaccettabili se si pensa che il Trentino contava allora 230.000 abitanti circa (donne, bambini e vecchi com-
) Ivi, libro IV, pp. 299-302 e 311-314.
42) WALTER MATURI, Interpretazioni del Risorgimento, Torino, 1962*.