Rassegna storica del Risorgimento
HOFER ANDREAS; STORIOGRAFIA ITALIA; TIROLO STORIA 1809
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1984
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Andreas Hofer
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Già abbiamo fatto cenno al Landlibell del 1511 che costituiva una confederazione militare tra Contea del Tirolo, Principato Vescovile di Bressanone e Principato Vescovile di Trento (con altri feudi minori) per la difesa del Paese, e registrava l'impegno del monarca d'Asburgo di rispettare quell'autonomia militare e di non condurre operazioni di guerra su quei territori senza il consenso della Dieta. Attraverso i secoli quel tipo di organizzazione militare finalizzata alla difesa e alla quasi indipendenza tirolese si era nella sostanza conservato47* e massimamente nella coscienza popolare. Nel trattato di Pre-sburgo con cui l'Austria cedeva Tirolo e i due già Principati Vescovili di Bressanone e Trento alla Baviera, questa si era impegnata a riceverli e conservarli nelle stesse condizioni in cui erano sotto la sovranità austriaca. Le operazioni di guerra condotte nel 1809 dalla Baviera e dal suo alleato Napoleone violavano quei diritti secolari e quegli impegni. Le compagnie tirolesi di difesa del paese si erano costituite ed agivano sulla base del diritto locale e di norme recepite in trattati internazionali, non erano perciò né di briganti né di banditi , ma reparti militari regolari.
Questi aspetti della situazione, pur non essendo ignoti alla storiografia italiana non sono stati, a nostro avviso, sufficientemente rilevati. La loro adeguata valutazione indurrebbe ad allontanare l'uso invalso (che anche noi abbiamo conservato, per facilità d'intesa ) di parlare di insurrezione tirolese o hoferiana, e, meno che meno, di rivolta o di sollevazione, e di adottare quello di guerra di liberazione come è nella storiografia e nella pubblicistica austro-tirolese. Resta pur vero, oltre a ciò, che alla guerra di liberazione si affiancò un'ampia sollevazione popolare e una generalizzata insurrezione che testimonia di quanto la gente tirolese fosse concorde con il moto per la cacciata dello straniero. E fu in conseguenza di ciò che la leva in massa ordinata dall'Austria in contraddizione con i privilegi tirolesi (così come aveva fatto la Baviera disponendo la coscrizione obbligatoria) non sollevò nella gente del Tirolo tedesco proteste ed opposizioni, mentre invece tra la popolazione italiana trentina fu ritenuta come si è visto un sopruso.
5. Anche dopo la fine della prima guerra mondiale, annessa tutta intera la regione a sud del Brennero, e proprio per ciò, la figura di Andreas Hofer
47} può sembrare persino inconcepibile nella nostra mentalità moderna che ha accettato ormai il centralismo degli Stati specie in materie come quella della organizzazione militare e della difesa. Ma quei privilegi tirolesi, anche nei confronti di Vienna, furono invocati sino all'inizio della prima guerra mondiale, da parte dei rappresentanti della popolazione italiana del Trentino. Sul finire dell'aprile 1915 l'Italia non era ancora entrata in guerra il Luogotenente del Tirolo, conte Toggenburg, comunicò che l'Imperatore si era graziosamente degnato di concedere che l'obbligo della leva in massa fosse estesa anche per la Principesca Contea del Tirolo fino ai 50 antri di età, oltrepassando il limite dei 42 previsti per legge. L'oii, Conci, di parte cattolica, e l'on. Pcterlongo, di parte liberale, protestarono perché la leva era regolata da una norma che corrispondeva ad un patto bilaterale tra il Sovrano e la Dieta tirolese che non poteva essere modificato se non con il concorso dei due fattori. Analoga protesta inviarono altri quattro deputati dletali trentini già fuorusciti nel Regno, il 27 aprile 1915, contro le disposizioni della leva affatto illegali e contrarie alla Costituzione della provincia (tirolese). Le proteste restarono ovviamente lettera morta, poiché la maggioranza tirolese non si associò. Ma è significativo che esse fossero considerate proponibili sul piano costituzionale, ancora nel 1915.