Rassegna storica del Risorgimento
ESULI ITALIANI MESSICO 1820-1835
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1984
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Luciano G. Rusich
amministrazione del presidente Bernardino de Rivadavia (1821-24), che invitò a Buenos Aires i patrioti piemontesi Pietro Carta Molino e Carlo Ferraris, allora esuli rispettivamente in Inghilterra e nel Belgio, acciocché organizzassero l'Università di Buenos Aires e il Museo di Storia Naturale. Più tardi, l'invito a insegnare all'Università di Buenos Aires venne anche fatto ad altri patrioti piemontesi come Cristiano Vanni che v'insegnò economia e Ottavio Fabrizio Mossotti che v'insegnò fisica e matematica. Il patriota napoletano Pietro de Angelis, invece, ricevette l'incarico di fondare giornali e scuole secondarie di tipo europeo. 2>
Molto meno studiato e conosciuto è il caso del Messico che, dopo aver accolto molti italiani reduci dagli eserciti napoleonici, 3> apri le sue porte per accogliere anche i perseguitati politici dei moti carbonari del 1820-21. Di questi, il più famoso è Giuseppe Avezzana. Vi arrivò dagli Stati Uniti dopo aver combattuto in Spagna e, nel 1829, si distinse nella campagna che portò alla vittoria dei messicani sulle forze d'invasione spagnole, comandate dal generale Barradas, a Tampico e, tre anni dopo, in quella che portò alla sconfitta del generale Bustamante, usurpatore della presidenza del Messico. Meno famoso, ma certamente non meno importante, fu un gruppo di esuli italiani che merita di essere ricordato per il contributo che diede alla vita politica e culturale del paese che lo ospitò. Alcuni di questi esuli, come il conte Claudio Linati de Prevost, giunsero in Messico su invito del governo; altri, come il colonnello Fiorenzo Galli e il marchese Orazio de Attellis di Sant'Angelo, vi arrivarono per conto proprio; altri ancora, come Giacomo Costantino Beltrami, lo visitarono mossi più dalla curiosità di studiosi che dalla necessità di rifugiati politici. Tutti vi cercarono asilo per sottrarsi all'atmosfera pesante e oppressiva della Restaurazione che gravava sopra l'Europa.
Di Giacomo Costantino Beltrami sono ben noti i viaggi in Europa e negli Stati Uniti, mentre il suo viaggio nel Messico è stato quasi completamente dimenticato. Di Claudio Linati si conosce la biografia per ciò che concerne il suo operato in Italia, poco si sa della sua vita nel Messico e nulla è stato pubblicato nella penisola sul suo apporto alla vita politica e culturale messicana. Lo stesso è accaduto a Fiorenzo Galli del quale si sa pochissimo anche della vita. Per quanto riguarda il Santangelo, solo recentemente è uscita una biografia che mette in evidenza le attività di questo patriota
2) Il de Angelis adempì al suo mandato in maniera egregia fondando numerosi giornali e una scuola secondaria di tipo europeo. Inoltre si guadagnò un posto d'onore nella storiografia argentina per i suoi sei volumi della Collección de obras y documentos de las provincias del Rio de la Piata', per i cinque volumi nei quali raccolse tutte le leggi e i decreti promulgati a Buenos Aires dal 1810 al 1852 e per il suo Documentos relativos al Chaco y a la conditela de los agentes franceses durante el bloqueo de Buenos Aires. Vedasi: LUCIANO RUSICH, El inmigrante italiano en la novela argentina del 80, Madrid, Plaza Mayor, S.A., 1974, p. 19.
3) Fra gli altri vale la pena citare il conte Cornaro, già aiutante di campo dei viceré Beauharnais; il tenente generale Andrea Pignatclli di Cerchia, discendente del conquistatore Hernàn Cortes; il tenente colonnello del genio Francesco Vecelli a cui si devono il rimodernamento della città e del porto di Vera Cruz e importanti scoperte archeologiche nell'Isola dei Sacrifici.