Rassegna storica del Risorgimento

ESULI ITALIANI MESSICO 1820-1835
anno <1984>   pagina <421>
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Esuli italiani in Messico
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molisano nelle Americhe.4) L'inserimento delle loro biografie in questo articolo ha lo scopo di colmare queste lacune e di facilitare al lettore l'interpretazione e la valutazione di questi personaggi storici, minori se vogliamo, ma pur sempre rappresentativi d'un tipo d'uomo e d'una maniera d'essere che trovò la sua espressione più pura e più nobile in Giuseppe Garibaldi, l'Eroe dei Due Mondi.
Claudio Linati de Prevost nacque a Parma il 1 febbraio del 1790 dal conte Filippo Linati, scrittore e uomo politico parmense, e da Emanuella dei conti Cogorani.5) Educato privatamente, il giovane Claudio dimostrò sin dalla sua infanzia tuia forte preferenza per gli studi letterari e un non comune talento artistico. Dopo essere passato dall'acquarello ai dipinti a olio, si dedica all'incisione in rame e, per affinare i suoi talenti, si recherà più volte a Parigi dove frequenterà lo studio del celebre Jacques Louis David per perfezionarsi nella pittura. Nel gennaio del 1809 lo troviamo a Torino come membro della guardia d'onore del principe Borghese, cognato di Napoleone e governatore del Piemonte. Quando, nel 1812, il corpo delle guardie d'onore viene disciolto, i suoi membri vengono ripartiti tra i vari corpi dell'esercito napoleonico. Claudio Linati, assegnato a un reggimento di cavalleria olandese, partecipa alle campagne napoleoniche in Germania e in Polonia. Ferito e fatto prigioniero dagli austriaci nella battaglia di Lipsia, viene internato in Ungheria. Arrivata la pace, raggiunge il padre in Catalogna ove conosce e sposa, nel febbraio del 1815, Isabella de Bacardi, appartenente "a una nobile e ricca famiglia catalana. L'anno seguente, reca­tosi a Parma per sistemare alcuni affari di famiglia, viene accolto tra i Carbonari e i Sublimi Maestri Perfetti. In seguito, tutta la famiglia Linati si trasferirà a Parma per rimanervi sino alla fine del 1820.
Falliti i moti in Piemonte, il Linati fa ritorno in Catalogna per com­battere a favore del governo liberale dei costituzionali spagnoli. Fatto pri­gioniero nella capitolazione del forte di Seo de Urgel, capitolazione che segna la fine della causa liberale in Catalogna, viene condotto in Francia e rinchiuso nel forte Mont Louis. Nel 1824 il tribunale di Parma, per l'atti­vità rivoluzionaria da lui svolta nel ducato, lo condanna in contumacia a dieci anni di prigione e alla perdita di tutti i suoi beni. Non potendo ritor­nare né a Parma né in Spagna dove, nel frattempo, era stato condannato a morte, Claudio Linati, amnistiato, rimane in Francia come ospite indesi­derato, soggetto al domicilio coatto. Per sfuggirvi, nel 1825, si rifugia in Belgio ove conosce Manuel Eduardo de Gorostiza, agente del governo mes-
4) LUCIANO G. RUSICH, Un carbonaro molisano nei due mondi, Napoli, Glaux, 1982.
Questa breve biografia è stata scrìtta in base ai dati ottenuti dal libro di Filippo Linati su suo padre: Vita del Conte Claudio Linati Seguita da un Saggio Poetico del Medesimo, da Documenti e Note (Parma, Luigi Battei, 1883) e da Documentos para la Historia de la Litografia en Mexico, raccolti da Edmundo O'Gorman, con uno studio di Justino Fernàndez (Instituto de Investigacioncs Estéticns, Universidad Nacionol Autònoma de Mexico, Mexico, Imprentn Universitaria, 1955). Altra fonte per lo studio della vita di Claudio Linati è il quarto volume delle Memorie Parmensi per la Storia del Risorgimento (Parma, 1935) che contiene una raccolta di articoli a lui dedicati e include un epistolario. Vedi anche ALESSANDRO GALANTE GARRONE, / moti dei 1831. Filippo e Claudio Linati, ìn Archivio storico per le province parmensi, 1981, pp, 417-436.