Rassegna storica del Risorgimento

ESULI ITALIANI MESSICO 1820-1835
anno <1984>   pagina <427>
immagine non disponibile

Esuli italiani in Messico
427
agli Stati Uniti, quella che più l'assorbe. Nella campagna per le elezioni presidenziali del 1844, la questione dell'annessione del Texas accende i più accaniti dibattiti. Il Santangelo vi partecipa con tutte le energie di cui è capace, scrivendo vari opuscoli che illustrano il suo punto di vista. Egli si oppone all'annessione del Texas da parte degli Stati Uniti perché ciò aumen­terebbe il numero e la preponderanza degli Stati schiavisti nel Congresso, con la probabile conseguenza di una guerra civile e con la certezza di una guerra tra gli Stati Uniti e il Messico. Quando il Texas fu annesso e effetti­vamente scoppiò la guerra tra queste due nazioni, il Santangelo continuò la sua polemica contro il Presidente James K. Folk sulla maniera con cui aveva iniziato e stava conducendo la guerra contro il Messico.
La questione del Texas non fu l'ultima battaglia del bellicoso sannita. Avuto notizia della politica liberale di Pio IX, alla fine del 1847 ritorna in Italia con la speranza di poter contribuire, prima di morire, alla realizza­zione del suo sogno di gioventù: un'Italia unita e indipendente. A questo scopo si prodiga nei movimenti insurrezionali di Genova e Livorno. A Roma offre i suoi servigi alla Repubblica Romana; Mazzini li rifiuta, consiglian­dogli di ritornare in Toscana. Affranto e con il cuore spezzato, il settanta-seienne giacobino molisano, lascia Roma alla volta di Civitavecchia, ove muore il 10 gennaio del 1850.
Se il Santangelo fu l'esule che più attivamente partecipò alle prime vicende politiche del Messico indipendente, Giacomo Costantino Beltrami fu quello che meglio lo descrisse nella sua attualità e nella sua potenzialità. Figura storica che ancor oggi attrae l'attenzione degli studiosi,18) il Beltrami è rimasto famoso per il suo viaggio d'esplorazione alla ricerca delle sorgenti del Mississippi mentre, molto meno conosciuto, ma non meno importante, fu il suo viaggio nel Messico. Le circostanze che lo indussero a intraprendere entrambi i viaggi sono ben note. Nato nel 1779 a Bergamo, divenne avvocato e membro della magistratura del napoleonico Regno d'Italia e giudice della corte di Macerata. Uomo di ardenti convinzioni liberali, durante la Restau­razione, il Beltrami venne accusato di aver partecipato alla cospirazione dei Carbonari di Macerata (1817). Esiliato e poi assolto da questa accusa, visse sottoposto a una sorveglianza odiosa e a ogni sorta di vessazioni che si acuirono durante i moti del 1820-21, tanto da rendergli impossibile la vita e da costringerlo ad un esilio volontario. Girò il mondo in lungo e in largo con il deliberato proposito di studiare e di descrivere i popoli, le istituzioni politiche, gli ordinamenti sociali e i problemi geografici e storici con cui veniva in contatto. Le sue esperienze di viaggio sono descritte in opere1') che divennero fonti preziose d'informazioni a cui attinsero valenti etnologi
Kj L'ultima delle numerose biografie di Beltrami, The Man with the Red Untorella: Giacomo Costantino Beltrami In America (Baton Rouge, Louisiana, Claitor's Publisbing Division, 1974), è stata scritta da AUGUSTO P. MICELI.
,9> Deux mots sur des promenades de Paris à Liverpool, Philadelphia, I. Ashmead Co., 1823. La dècouverte des sources du Mississippi et de la Rivière Sanglante, New Orleans, Benj. Levy, 1824. P il grimo gè in Europe and America Leading to the Discovery of the Sources of the Mississippi and Bloody Riverì with a Description of the Whole Course of the Formar and of the Ohio (2 Vols), London, Hunt and Clarice, 1828. le Mexique (2 Vola), Paris, Crèvot, 1830.