Rassegna storica del Risorgimento

ESULI ITALIANI MESSICO 1820-1835
anno <1984>   pagina <431>
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Esuli italiani in Messico
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a spiegare il cambiamento avvenuto nella politica editoriale della rivista. È anche necessario rifarsi alla situazione politica di quegli anni e agli interessi dei lettori.
Dopo aver conquistato la propria indipendenza ed esser passato attra­verso l'esperienza di un regime monarchico, l'impero d'Iturbide, nel 1824 il Messico si diede una Costituzione federale e il generale Guadalupe Victoria venne eletto presidente degli Stati Uniti Messicani. Di questa soluzione non furono soddisfatti gli aristocratici, i conservatori e i monarchici, tutti fautori di un sistema di governo altamente centralizzato e, per la maggior parte, membri delle logge massoniche di rito scozzese che si erano intro­dotte nel Messico ai tempi di Apocada, l'ultimo viceré spagnolo. Per con­trobatterne l'influenza, nel settembre del 1825, Don José Maria Alpuche e Iriarte pensò di fondare delle logge del rito di York, di cui fecero parte gli elementi più liberali del paese, tutti fautori del sistema federale. Gli yorkini, così furono chiamati, ebbero un successo immenso poiché il popolo vide in essi i difensori dei propri interessi e dei propri ideali e, di fatto, furono essi ad organizzarlo contro le classi privilegiate.36) D'altro canto la polarizzazione dei messicani in due fazioni irreconciliabili, scozzesi e yorkini, accese le polemiche e rese difficile e instabile il governo della giovane Repubblica conducendola, attraverso una serie di guerre civili, alla dittatura di Santa Anna.
È evidente che El Iris non poteva sottrarsi completamente all'influenza dell'ambiente nel quale era nata. Non era possibile né evitare i problemi del paese, né evitare il dibattito in corso per la loro soluzione. Anche perché era la stessa personalità dei suoi direttori che lo avrebbe impedito. La loro condizione di esiliati politici, i loro precedenti di liberali militanti che nei paesi d'origine avevano lottato contro la tirannia e, finalmente, il fatto che nel paese che li ospitava essi vedessero un terreno fertile per la diffu­sione delle proprie idee precludeva una posizione neutrale, sia dal punto di vista personale, sia dal punto di vista della politica editoriale della rivista da essi diretta. Per queste ragioni, sin dai primi numeri s'incomincia a intrawedere l'inserzione di temi politici che, poco a poco, la trasformeranno in una pubblicazione che aveva ben poco a che vedere con la letteratura e con la moda femminile. La reazione non si fece attendere. Coloro che avversavano le idee politiche esposte dai due italiani, pretendevano che El Iris si mantenesse nei limiti ohe si era proposta quando aveva iniziato le pubblicazioni, vale a dire che rimanesse una rivista dedicata a divertire il bel sesso . Quando la rivista continuò le sue polemiche politiche, arrivarono al punto di accusare gli editori di essere degli stranieri e degli avventurieri. Senza il diritto, quindi, di dibattere e di trattare gli avveni­menti e i problemi politici del paese che erano, e dovevano rimanere, di pertinenza dei messicani. Nulla di più puerile che il voler obbligare tre ardenti e militanti uomini politici, la cui vocazione era già stata provata a fuoco nelle rispettive patrie, a mantenersi lontani da un campo che consideravano di .propria competenza. Naturalmente, una volta intavolata,
36) LORENZO DB ZAVALA, Ensayo histórico de ias revoluciones de Mexico, desde 1808 hasta 1830, voi. I, Mexico, Impronta a Cargo de Manuel de la Vega, 1845, pp. 257-265.