Rassegna storica del Risorgimento
ESULI ITALIANI MESSICO 1820-1835
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1984
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Luciano G. Rusich
la polemica continuerà e verrà portata sino a quelle estreme conseguenze che causarono la cessazione delle pubblicazioni.37)
Da quanto è stato detto è evidente che il soggiorno messicano di questi due esuli italiani non fu senza frutto per il paese che li ospitò. A Claudio Linati va il merito di aver istituito la prima officina litografica messicana e di esser stato maestro di José Gracida di Oaxaca, il primo litografo messicano, e di José Maria Serrano, ufficiale di stato maggiore e cartografo che, sotto la direzione del Linati, disegnò le prime carte topografiche prodotte nel Messico con un procedimento litografico.38) A entrambi va il merito d'aver fondato la prima rivista critico-letteraria del Messico indipendente. Di fatto, El Iris può considerarsi, anche se di minor portata, l'erede letterario, sia dal punto di vista quantitativo che da quello dell'influenza culturale, del prestigioso Diario de Mexico che cessò le pubblicazioni nel 1817.39) Prima della sua apparizione, la letteratura propriamente detta era rimasta un po' al margine delle pubblicazioni periodiche, persino negli abbozzi di riviste letterarie promosse da José Joaquin Fernàndez de Lizardi, il celebre autore del Periquillo Sarmento, Per di più, El Iris diede al giornalismo letterario un indirizzo che i suoi continuatori trascurarono: quello dell'orientamento critico; orientamento che El Iris applicò non solo alla politica ma anche all'estetica. La parte migliore di questa rivista continuerà ad essere lo spirito polemico, manifestazione dell'epoca in cui nasce ed espressione di tre individui forse un po' eccezionali a causa della loro condizione di esiliati politici che lottarono per realizzare un'opera culturale di significato critico e arricchirono la polemica giornalistica con una interpretazione prettamente europea degli avvenimenti politici e sociali di un Messico ai primordi della sua indipendenza.
Per quanto concerne il Santangelo, la sua partecipazione alla vita politica messicana fu completa; però la sua espulsione ebbe conseguenze negative sul futuro del paese che l'ospitava, anche se queste non vennero avvertite immediatamente. Secondo uno storico messicano, il presidente Guadalupe Victoria, esiliando il patriota italiano, aveva compiuto un atto dispotico e arbitrario, tanto più censurabile in quanto erano cessate le facoltà straordinarie che il Congresso aveva concesso al presidente e quando non esisteva nessuna legge che lo autorizzasse a esiliare degli stranieri. Al di fuori dell'aspra controversia che si accese tra amici e oppositori del Governo, rimaneva come conseguenza il discredito caduto sulla Repubblica Messicana che, pur chiamandosi libera e democratica, non dava più ai cittadini stranieri nessuna garanzia di sicurezza. Questa mancanza imperdonabile chiuse la porta all'emigrazione e fece in modo che gli stranieri per lungo tempo la giudicassero, come di fatto la giudicarono, carente di civiltà e quasi in uno stato di barbarie.41)
37) Luis MARIO SCHNBIDER, fastidito de Investigaciones Estéticas, Universidad Nacional Autònoma de Mexico, El Iris, Periodico Critico y Literario por Linati, Galli y Heredìa. Manoscritto inedito, pp. 11-12.
isj E. O'GORMAN, Documentos cit., pp. 30 e 48.
m Cfr. L.M. ScHNEIDBR, El Iris cit., p. 25.
40 Cfr. L.M. SCHNEIDER, El Iris cit., p. 25.
*t) ENRIQUE OtAVARRfA Y FBRRARI, Mexico indepeiidieitte 1821-1855, tomo IV della collezione Mexico a través de tos sìalos in sei volumi a cura di D. Vicente Riva Palacio,