Rassegna storica del Risorgimento
CARTEGGI (GUERRAZZI-MAINERI); GUERRAZZI FRANCESCO DOMENICO LETT
anno
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1984
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pagina
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438
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FRANCESCO DOMENICO GUERRAZZI
E BACCIO EMANUELE MAINERI
PROFILO DI UN'AMICIZIA
C'è un manipolo di lettere guerrazziane solo parzialmente conosciute: pubblicarle tutte o no? Di recente è apparso uno studio certosino sull'epistolario del Guerrazzi che fornisce solo l'indice delle lettere.1) La risposta al dilemma è stata positiva. Le lettere appartengono agli ultimi anni di vita del Livornese, sono dirette ad un unico destinatario, omogenei gli argomenti toccati. Quelle pubblicate sono sparse in strenne reperibili a fatica e solitamente censurate di qualche frase o nome. In altre parole ci è sembrato onesto proporre un piccolo contributo all'epistolario guerrazziano, sottolineando nel contempo l'interlocutore meno noto, ossia Baccio Emanuele Maineri.
La figura del Guerrazzi d'altra parte, se fu già ipervalutata (dal lato letterario), in seguito fu troppo trascurata e solo di recente sembra divenuta oggetto di serio interesse, al di là di fastidiosi incensamenti e di ingiuste detrazioni. Presentare dunque lettere guerrazziane non è operazione provocatoria quale sarebbe stato una trentina d'anni fa. Sul versante letterario infatti Sergio Romagnoli2) e su quello storico Nicola Badaloni3) hanno indicato quali siano le linee da seguire per una sostanziale rilettura dello scrittore e dell'uomo politico.4)
1. Non sappiamo a quando dati il primo rapporto epistolare fra il Guerrazzi ed il Maineri, perché con verosimiglianza le lettere più antiche sono andate smarrite. Si possono tuttavia avanzare alcune considerazioni Il Maineri era assai preciso e con una mentalità quasi archivistica: è lecito supporre che avesse conservato e ordinato gli autografi guerrazziani. La morte però a lui che pure non fu mai florido di salute giunse piuttosto improvvisa nella sua abitazione romana, e molte pratiche rimasero sospese. Può anche darsi che le eventuali lettere perdute non contenessero granché, forse poche righe gratulatorie per qualche invio di pubblicazioni da parte del Maineri, come si usa dai giovani ammiratori verso i modelli o i maestri o le personalità ammirate, massime se nel campo letterario. Del resto l'indole del Livornese era tutt'altro che facile e gli impegni onde era oberato Io rendevano a suo dire laconico o addirittura silenzioso. 5)
1) L. TOSCHI, L'epistolario di P.D.G. con il catalogo delle lettere edite e inedite. Faenze, L. Olschki, 1978.
2) Nella Letteratura Italiana Garzanti.
3) In P.D. Guerrazzi nella storia politica e culturale del Risorgimento: atti del convegno di studi 16-18 nov. 1973, Firenze, L. Olschki, 1975, pp. 91-127.
4) L. TOSCHI, Per l'edizione dell'epistolario di P.D.G., in P. D. Guer. nella storia cit, P. 21.
5) Cfr. lettera 6 agosto 1872.