Rassegna storica del Risorgimento

CARTEGGI (GUERRAZZI-MAINERI); GUERRAZZI FRANCESCO DOMENICO LETT
anno <1984>   pagina <442>
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Gian Luigi Bruzzone
zione della nostra unità, indipendenza e libertà . 32> Detesto le idolatrie scrisse e specie nelle lettere, il favor partigiano; ma se mi è caro accendere due ceri a Manzoni, mi compiaccio serbarne due altri a Guerrazzi, il primo rappresentante un'arte di perfezione, acconcia a tutti i tempi, il secondo precursore, guerriero e sacerdote . 33>
3. Da queste lettere s'inferisce come Baccio Emanuele conducesse trattative con editori o s'interessasse per la pubblicazione di scritti del grande amico livornese. In almeno due casi tuttavia compare esplicitamente col nome e con una prefazione.
C'è l'opuscolo Siamo tutti fratelli, anzitutto.34* L'Istituto tipografico di Milano aveva richiesto al Guerrazzi un articolo su tale argomento, ma sembrando piuttosto lungo per il quotidiano cui era destinato, fu dall'Autore inviato al Maineri onde se ne curasse lui. Suggeriva di stamparlo a parte, destinando il guadagno per il monumento a Giuseppe Mazzini,35) secondo il progetto ventilato dopo la recente morte dell'agitatore genovese (X Marzo 1872). Maineri, allora residente a Milano, ritenne di stamparlo a beneficio del fondo vedove ed orfani dei soci del Pio Istituto tipografico di Milano . Otto le facciate del testo, tre quelle della prefazione la quale, lungi dal frizzare, piacque al Guerrazzi. Da questa stante le rarità della pubblica­zione ci sia consentito proporre alcuni passi significativi. Quando Fran­cesco Domenico Guerrazzi con pagine immortali ci mostrava la patria schiava, vilipesa e tradita, noi, adolescenti allora, il cuore oppresso e schianto, piangemmo di dolore e di vergogna: uomo di altissima mente, di sentire profondo, svisceratissimo del paese, sognò una virtù che fosse degna dell'antico fato e della nuova vita: come vi abbiamo corrisposto? Incontentabili! Ma è questa ragionevol risposta? È sapienza di governo e di popolo migliorare l'acquisito, non indietreggiare mai e procedere sem­pre [...] E come nella sua gioventù gagliarda, parlando di patria, oggi nella sua vecchiezza serena, favellando di umanità e di fratellanza, il grande Livornese non vuole scordare ì'estote fratres, sì aggiungervi Vestote parati: vogliamo la fratellanza in casa, la vogliamo fra' cittadini, la vogliamo fra' popoli: ma per volerla è condizione essenziale questa: sapienza e fortezza, buoni costumi, giustizia. [...] Il primo amore comprende la famiglia, il secondo la città e la patria, il terzo l'umanità: bisogna che questi amori s?mtreccino e che, rispettati nella loro vita particolare, cementino la tripla armonia che sola può dare la fratellanza cristiana o universale... Abbiamo acquistato Roma? Sappiamo tenerla rispettata monda di sozzure e di colpe... .
E c'è il volumetto Manzoni, Verdi e l'albo rossiniano.* Si compone di una nutrita premessa del Maineri e di due scritti guerrazziani sul Manzoni e sul Verdi. L'occasione va attribuita all'iniziativa di L. Guidicini, editore in Bologna, il quale, dopo la morte di Gioacchino Rossini (17924868), ideò per
32) B. E. MAINERI, Nozze eh.
33) B. E. MAINERI nella premessa a F. D. GUERRAZZI, Manzoni cit., p. 30.
3*) F. D. GUERRAZZI, Slamo tutti fratelli, con prefaz di B. E. MAINERI, Milano. E. Civelli, 1872 e vedasi in L'Indipendente, Milano, luglio 1872. 35) Cfr. lettera VI e segg. 3*) Cit.r cm 19 x 13; pp. 106, [2].