Rassegna storica del Risorgimento
CARTEGGI (GUERRAZZI-MAINERI); GUERRAZZI FRANCESCO DOMENICO LETT
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1984
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pagina
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446
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446 Gian Luigi Bruzzone
scendo l'amicizia Guerrazzi-Maineri, aveva pregato quest'ultimo nell'estate dell"81, di inviargli alcune lettere dell'amico. Maineri ne offrì due, quella datata 4 aprile 1872 (erroneamente 4 settembre) e l'unica lettera (forse) del Livornese a Giuseppe Revere. L'accostamento si deve per la menzione di questo letterato nella chiusa dell'altra missiva. Infine codesti interventi e forse altri articoli giornalistici eventualmente sfuggitici,65' confluirono nella bella biografia dettata per il Dizionario ideato da Leone Carpi.66)
5. Baccio Emanuele è destinatario modesto del Guerrazzi, se paragonato ai nomi di Giovanni Bertani, Antonio Mangini, Tommaso Corsi, Francesco Michele Guerrazzi ed altri, ma è discreto e più. o meno equivalente ai nomi di Edilio Braganti, Agostino Bertani, Ferdinando Bosio, Angelo Brofferio, Gino Capponi, Leopoldo Cattani-Cavalcanti, Piero Cironi, Ippolito d'Aste e così via.
I testi in appendice ci esimono dal diffonderci. Fra i temi ricorrenti menziono il difficile rapporto con l'editore milanese Enrico Politti, i laboriosi preparativi per II secolo che muore edito postumo; 67> la progettata ma non attuata appendice all'Assedio di Roma-, la genesi dei due libretti di cui al 3; la non pubblicazione di un articolo del Maineri da parte del Guerrazzi (lett. 19 marzo 1870) e la pubblicazione di alcuni articoli del Guerrazzi da parte del Maineri. Non poco spazio occupa la faccenda De Gubernatis, sorta per un infelice profilo biografico sul Livornese: il Maineri, solidale, ruppe le relazioni, benché datassero da anni. Il Guerrazzi (dalle lettere lo si intuisce appena) lo venne a sapere, forse ne fu anche lusingato, ma da uomo giusto qual era, in punto di morte raccomandò al De Gubernatis di riconciliarsi con l'amico comune.60
Compaiono anche chiacchere o citazioni letterarie: sul Manzoni, sul Grossi (lett. 5 febbraio 1872), sul Giusti (fiero avversario del Guerrazzi, com'è noto), su Giulio Pinchetti (lett. 16 giugno 1873), sulle strenne allora tanto di moda. È curioso ohe un po' tutti gli scrittori-patrioti tenessero in dispregio questa forma cara al gusto tardo-ottocentesco: da Giuseppe Mazzini ad Aurelio Saffi, a Francesco De Sanctis. Su tutto si stende lo spirito caustico guerrazziano: ora sarcastico (si leggano le lettere 4 e 13 aprile 1872),
65) B.E. MAINERI, Nell'inaugurazione del monumento sepolcrale a Guerrazzi, in Eco del Tirreno, Livorno, 18 novembre 1874.
66) B. E. MAINERI, F. D. Guerrazzi, in // Risorgimento Italiano, di LEONE CARPI, Milano, Vallardi, voi. Il, 1886, pp. 237-280.
6Tj p. rj, GUERRAZZI, // secolo che muore, Roma, Verdesi, 1885, voi. quattro.
68) A. De Gubernatis vergò questa lettera: Mio caro Maineri, m'immagino che sarai sotto il colpo della dolorosa novella. Guerrazzi non è più! Sai quali furono le ultime sue parole? Un appello che mi diresse, perché rompessimo il nostro silenzio e tornassimo amici: "Non duri guasto col Maineri". Ci scambiammo in questa settimana tre lettere; l'ultima fu scritta jeri sera, certo pochi minuti innanzi di morire. Abbracciamoci dunque, e con me volle morire intieramente riconciliato. Ti trascrivo le ultimissime generose sue parole: "Dunque frego e da capo, e torniamo nel termini di cultori di studi, i quali a nulla valgono se non levano gli animi a sensi di dignità. Salute". Ne sono tutto commosso e non posso proseguire. Scrivimi presto per istcndcrmi le braccia al collo, com'io faccio a te. Firenze, 24 settembre 1873, il tuo De Gubernatis (edita più volte dal Maineri). La pacificazione fu pronta: cr. nota anonima (ma del De Gubernatis) In Rivista Europea, ottobre 1873, p. 393.