Rassegna storica del Risorgimento

CARTEGGI (GUERRAZZI-MAINERI); GUERRAZZI FRANCESCO DOMENICO LETT
anno <1984>   pagina <447>
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F. D. Guerrazzi e B. E. Maineri 447
ora polemico, ora contro preti ed avvocati (lett. 5 febbraio 1872), ora amaro per l'andazzo politico o per il malcostume dei subiti guadagni.
La lingua rasenta spesso il gergo livornese, infiorata di adagi e massime popolari, là dove nei romanzi prevalevano sentenze e frasi gnomiche a motivo dell'atteggiamento censorio.69) Alcune espressioni sembrano appar­tenere a più di un dialetto, quali fare una finestra sul tetto (lett. 4 novem­bre 1872), o arare coli'asino e col bue (lett. 30 maggio 1873), o anche di quaglie si pigliano indigestioni (lett. 16 giugno 1873) o frullare un grillo per capo (lett. 4 dicembre 1872). Altre, però, odorano di livornese o almeno di toscano: mi ha dentro una botte per darmene quante Dio manda dal cocchiume (lett. 4 aprile 1872), ciuco di S. Perdiana1 che tutti cavalcano per devozione (lett. 27 luglio 1872), ha toccato il corpo alla ranocchia.11* La lettera del 19 marzo 1873 ne presenta un florilegio: prima Dio, come dicono i contadini', è bazza se s'impatta battendo il cuoio come i calzolai;12) faccio come l'uomo del Basio nel presagio che dopo il tempo cattivo venga il buono.
Le lettere guerrazziane non erano destinate alla pubblicazione: egli scriveva di primo slancio né ci tornava più nemmeno a rileggerle, ciò è proprio vero anche per quelle che possono parere di stile un po' troppo, se non faticato, pensato . Così il Carducci 73> e così può dirsi anche per le nostre, dove non mancano alcune involuzioni ed oscurità. Scrivi come parli esortava il Guerrazzi a patto che tu parli bene ;74) talora ostentava fedeltà alla lingua schietta del popolo. Codesto interesse linguistico s'av­verte in alcune lettere ed affiora nelle impressioni sopra un libro maineriano (lett. 16 giugno 1973): in misura modesta tuttavia, se pensiamo che altrove (come nel Pasquale Paoli) perfino gli suggeriva digressioni e note da linguaio nei punti che volevano essere più calorosi .
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Per l'edizione delle lettere ci siamo basati sugli originali custoditi nell'Archivio Maineri e in qualche caso su copie, essendo stati donati dal Maineri gli originali. La trascrizione è fedele ed integrale ovviamente, solo si sono sciolte abbreviazioni, modernizzata la punteggiatura e talora l'uso delle maiuscole. Ulteriori puntualizzazioni o appunti eruditi si troveranno nelle note, peraltro contenute.
Un grazie di cuore (non formale) a Carlo Maineri, valente magistrato, erede delle carte Maineri e soprattutto vero signore.
GIAN LUIGI BRUZZONB
W Cfr. F. TORRACA, Saggi e rassegne, Livorno, 1885, pp. 317 sgg.
70) Chiaro eufemismo dell'intercalare per Dio.
7i) Comune anche in Lucchesi: gentile comunicazione di donna Rosella Soraggi.
72) Pazza=fortuna: R. CANTAGALLI, Guida ai detti toscani, Milano, Sugar, 1971, p. 34.
73) F.D. GUERRAZZI, Lettere prima serie, Livorno, 1880, p. ix.
74> F.D. GUERRAZZI, Dello scrittore italiano, p. 146, ripreso in G, RAGONESE, op. cit. 75) B, CROCE, op. cit., p. 41.