Rassegna storica del Risorgimento

CARTEGGI (GUERRAZZI-MAINERI); GUERRAZZI FRANCESCO DOMENICO LETT
anno <1984>   pagina <453>
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F., D. Guerrazzi e B. E. Maineri
453
** J Cecina (Maremma toscana), 16 Aprile 1872
Egregio Signore ed Amico,
mi duole che sia tornato da Roma in così tristo arnese, a questa ora la spero in migliore condizione; perché la sua infermità deve considerarsi incomodo che col riguardo si sana: però questo riguardo vuoisi usare massime con gli occhi, di natura risicosi. A me ci vollero anni e anni per guarire di una infiammazione dei nepitelli2*) trascurata: mi guarì l'alcool diluito nell'acqua stillata e adoperata alquanto tepida. Ora mi lavo gli occhi con lo spirito di vino addirittura. Quanto allo scritto ne faccia quello che crede: io pensava che avesse a comparire nei primi di Maggio, non essendo così, sottopongo alla sua conside­razione se non sarebbe caso pubblicarlo subito in opuscoletto con la sua fazione nella quale si esponesse appunto, che l'articolo era fatto per giornale da me, che essendo riuscito più lungo di quello che il giornale desidera fu pensato pubblicarlo separatamente a benefizio del pio Istituto, com 'erasi praticato altre volte. Pel giornale si penserà a qualche altra cosa, ma bisognerebbe sapere questo giornale, che roba è; come lungo e quanto spazio offre, insomma che indole riveste.
Però non si affatichi a rispondere; dallo invio delle bozze argomenterò il partito, che quanlunque ci siasi, a me piacerà sempre. Grazie dei saluti degli amici Bosia. Mi abbia sempre per aff.mo Suo
F.D. Guerrazzi
X27) Cecina (Maremma Toscana), 27 Luglio 1872
Carissimo Signore e Amico,
incomincio da lei; lo stato suo di cui mi fa confidenza mi commuove. Per l'amore di Dio non mi metta gli argomenti in mano. Il mio spirito aborre ogni commissione anche composta dei colori dell'iride o di essenza di rose. Senta, io le darò uno scritto intitolato: Rossini, Manzoni e Verdi, e ne comporrà 32 pagine; lo stamperà da strenna inglese e me ne manderà un paio di dozzine di copie. Se ciò le garba, l'avrà in tempo debito per correggere le stampe, perché costà nella correzione non mi paiono troppo felici.
Se ha occasione di vedere lo Zini,28) gli renda carissimi i suoi saluti.
Quanto allo scritto Siamo tutti fratelli, poiché il Signor Colombo non lo volle stampare, egli poteva rimandarmelo. Questo signore mi ha dato un'altra commissione con argomento fisso. Mi sembra avere fatto il debito con cotesto pio Istituto, e non sono poi il ciuco di santa Perdiana, che tutti cavalcano per devozione. Anch'io ho bisogno avvan­taggiare la famiglia col mio lavoro, e così una iscrizione qua, una lettera là; un giudizio letterario a Napoli, un articolo politico a Milano io me ne andrei in accordature.
Anco col Politti non so che in modo mi sia, io gli fui cortese e corrivo forse troppo che poco: ora non mi scrive più, non so che si faccia. Mi ha alienato tutti gli editori, che fanno com'egli vantasse avermi assorbito intero. Io pure sto in silenzio, ma volendo affrancarmi da questo giogo, che però non esiste che nella immaginazione del Politti, le commetto, se decorosamente capita, di trovarmi un altro editore serio e solido col quale entrare in negozi.
gno 1882; // Cittadino, quotidiano di Savona, a. XIII, nn. 157-159, 24-26 giugno 1882; illustrazione italiana, IX, n. 26, 25 giugno 1882 ete.
25) Originale nell'A.M.; inedita.
26) Gli orli delle palpebre, certo che il rimedio suggerito sembra piuttosto drastico.
27) Originale nella B.S.M.C.; B. E. MAINERI, Giovinezza pel 1882 cit; TOSCHI, n 3627.
28) Luigi Zini, il quale, fra l'altro, pubblicherà ie lettere che l'amico Guerrazzi gli aveva scritto: L, ZINI, Scritti letterali, Modena. Toschi, 1882.