Rassegna storica del Risorgimento
CARTEGGI (GUERRAZZI-MAINERI); GUERRAZZI FRANCESCO DOMENICO LETT
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Gian Luigi Bruzzone
E così sembrandomi avere risposto e provvisto a tutto quanto mi occorreva, non mi rimane che a confermarmi
Suo affano F.D. Guerrazzi
XI29) Livorno, 6 Agosto 1872
Caro Amico,
rendiamo breve la nostra corrispondenza. Io le voglio, ella ne vuole a me e buona notte. All'età mal volentieri si viaggia perché provveduto copiosamente di disturbi intestinali, emorroidi con altre erbucce che si raccolgono nei giardini dei 67 anni. Dunque sarà mestieri renunziare alla beatificazione delle campane ed allo strepito dei mortaretti.
Ho letto la copia30) che mi ha mandato; mi sembra stia bene. Circa la sua prefazione, le dirò soltanto che ognuno sente e pensa come gli piace, e quando senza malignità esprime il suo concetto, usa di un diritto e compie un dovere; e per ciò dove il suo giudizio mi frizzasse un po' non potrei fargli il rito dell'arme, ma il suo giudizio non mi frizza, anzi mi piace, e parli franco sempre.
A questi giorni mi ha angustiato il signor De Gubernatis, il quale nella Rivista Europea ha messo uno scritto su me.31) Quantunque scritto con buona intenzione, contiene molti svarioni, anzi moltissimi e solenni sia nella parte letteraria, sia politica; colpa del vorticoso scrivere dei giornalisti che nulla verificano, nulla confrontano e pochissimo pensano e buttano là con la pala. Ma all'ultimo parla dell'uomo privato, e senza informarsi scrive cose falsissime, con leggerezza inscusabile scombiccherate. Egli afferma perché fui incolpato di aver fatto in Livorno illeciti guadagni. Non mai atrentaronsi movermi questa accusa. Alcuni per mettere zizzania tra me e Mazzini, mentr'egli stava a Londra, gli diedero ad intendere che io tutto inteso ai negozi non curava più le cose pubbliche, ma non illeciti negozi; e ciò perché l'esperienza mi aveva mostrato che con questi taluni non ci era da fare un pasto buono, di fatti essi erano E. Mayer e P. Bastogii32)
Rispetto al Governo, la scellerata setta moderata Ricasoli, Digrozollo che mi espose a farmi ammazzare dai Tedeschi, non mancò d'istituire un sindacato su la mia amministrazione; sindaci furono Com. Leopoldo Galeotti,33) un Tantini, un Gargiolli miei avversari, ma onesti, fecero il rapporto degnissimo, e perché tale la setta scellerata lo dissimulò;
29) Originale nell'A.M.; editi alami stralci in F.D. GUERRAZZI, Manzoni cit pp. 4041; F. ORLANDO, Carteggi di italiani, I serie, Firenze, Bocca, 1894, voi. II, pp. 35-40; TOSCHI, n 3629.
30) F.D. GUERRAZZI, Siamo tutti cit. Cfr. nota 34 all'introduzione.
31) Angelo De Gubernatis aveva intrapreso da mesi, sulla rivista fiorentina da lui diretta, la presentazione dì profili biografici di personalità della letteratura che poi sarebbero confluiti in un grosso volume. Ecco la citazione precisa: A. DE GUBERNATIS, Ricordi biografici. VI. F.D. Guerrazzi (pagine estratte dalla storia contemporanea letteraria italiana in servigio della gioventù), in La Rivista Europea, III, voi. Ili, fase. Ili (agosto 1872), pp. 527-557.
32) Enrico Mayer (1802-1877) nato a Livorno da padre tedesco e da madre francese, ammiratore di Pio IX; il Guerrazzi gli scrisse una mezza dozzina di lettere; al nascere della Giovine Italia... aveva seminata di comitati l'Italia centrale (G. MONTANELLI, Memorie sull'Italia e specialmente sulla Toscana dal 1814 al 1850. Firenze, Sansoni, 1963. p. 41; I ed. 1853). Pietro Bastogi, ricco negoziante livornese che durante l'agitazione della Giovine Italia, quasi tutte le domeniche si recava a Pisa e gli studenti suoi amici Invitati a patriottici banchetti soleva inebriare degli spiriti mazziniani {Ibidem).
33) Leopoldo Galeotti (1913-1884) scrittore e politico neoguelfo che durante il governo guerrazziano si ritirò a vita privata.