Rassegna storica del Risorgimento

anno <1984>   pagina <479>
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Libri e periodici
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appendice con vari stralci della sentenza, da ampie note bibliografiche e da una nota aggiuntiva con una lettera del maggiore accusato dei fatti.
STEFANO DINI
CENTRO EMILIA-ROMAGNA PER LA STORIA DEL GIORNALISMO, Amministrazioni locali e stampa in Emilia-Romagna (1889-1943); Bologna, 1984, in 8", pp. 552. S.p.
11 volume raccoglie gli Atti del convegno, svoltosi a Ferrara dal 3 al 5 giugno 1982, organizzato dal Centro Emilia-Romagna per la storia del giornalismo e dall'Istituto regionale per i beni culturali con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e la collabo­razione del Comune e della Provincia di Ferrara.
Aldo Berselli, coordinatore generale dei lavori, traccia esaurientemente il filo conduttore delle ricerche, che hanno guardato agli anni in cui la stampa emiliana-romagnola raggiunge una particolare espansione, un tono avanzato e libero, come forse in nessun'altra regione italiana . All'interno del settore, però, con una scelta storiografi­camente interessante per la novità, si è centrata l'attenzione sui giornali, attenti all'opera delle amministrazioni locali e pronti a raccogliere la voce delle forze sociali . Si tratta dì un'analisi assolutamente insolita per l'Italia, che non ha inteso davvero contrapporsi a quella più generale condotta nel volume di Castronovo, Giacheri Fossati e Tranfaglia, La stampa italiana nell'età liberale.
Le singole ricerche sono accomunate dal denominatore, indicato da Berselli: le polemiche, gli scontri, le contrapposizioni possono avere molto spesso un sapore campani­listico ma non dimenticano, almeno a partire dal 1889, l'importanza per l'evoluzione nazionale di una gestione degli enti locali, interessata ai bisogni, alle necessità e agli stimoli dei ceti nuovi, via via emergenti . Secondo Berselli è possibile fissare l'equazione: coscienza amministrativa = coscienza politica, stampa amministrativa=stampa politica. L'af­fermazione è impegnativa e, dopo una verifica dei risultati presentati non solo sull'Emilia-Romagna, ma anche su Firenze, su Roma, sulla Sicilia e sulla Sardegna, appare fondata e credibile.
Tra le relazioni, riferite alla regione campione, quella di Bianca Montale (La Gaz­zetta di Parma nel decennio di fine secolo - 1889-1899) e quella di Angelo Varni {Gli anni della guerra. Il difficile rapporto fra tutela degli interessi e scontro delle ideologie) appaiono le più mosse e più vivide di contenuti.
In particolare la Montale, nel ripercorrere la vita del principale giornale parmense, organo monarchico conservatore , disegna le difficoltà politiche provocate nella città dall'annessione allo Stato unitario e sottolinea le connessioni esistenti tra la situazione politico-amministrativa locale e quella del capoluogo lombardo, esaminata nel fondamentale lavoro di Fausto Fonzi sullo Stato di Milano. Varni, invece, nell'indagine compiuta sul difficile periodo bellico, ripercorre il travaglio dei giornali in un'epoca segnata dalla neces­sità inderogabile della creazione di canali di comunicazione seri e pratici, tra le istituzioni ed il paese reale .
Ccccuti, nel breve contributo sulla realtà fiorentina (Amministrazioni locali e stampa quotidiana a Firenze nell'età giolittiana), dimostra largamente le pesanti conseguenze in ambito locale del radicaJizzarsi e deIF esasperarsi della contesa politica e delle tensioni sociali registrate sul piano nazionale. Informato è il saggio di Paolo Tirelli (/ giornali dell'area liberale popolare e l'amministrazione Nathan - 1907-1913): il tema è attraente, complesso e non facile, tanto da esercitare una crescente presa sugli studiosi.
Tutte le altre ricerche, non direttamente prese in esame, posseggono dato posi­tivo U carattere di sondaggi approfonditi. Nel loro insieme i lavori delineano situazioni diverse in momenti diversi e individuano, nella pluralità dei tempi, i caratteri comuni e peculiari dell'intera regione.
VINCENZO G, PACIFICI