Rassegna storica del Risorgimento

anno <1984>   pagina <504>
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504 Vita dell'Istituto
colloquio con il presidente Ghisalberti, a cui chiesi consigli e pareri tecnici in merito ad una ricerca particolare di storia marchigiana. Di rimando, mi sentii dire: Ma tu, che vieni dalla sponda dell'Adriatico Piceno, puoi incontrare l'ottimo Liburdi, a cui chiedere pareri e consigli su tanta storia locale . Più tardi, infatti, premurosamente ritrovai a S. Benedetto del Tronto l'ottimo Liburdi. che. sùbito, mi fu prodigo di ragguagli e di indicazioni per la ricerca e per l'impostazione adeguata del discorso storico su un particolare momento del passato della nostra regione Marche.
Da quel momento il Liburdi ed io, anche se ci siamo incontrati personalmente pochissime volte, siamo rimasti uniti da un'ottima e leale stima, coscienti della necessità dell'enorme modestia e del costante reciproco aiuto tra i lavoratori della storia per non naufragare nell'infinito mare delle res gestae.
Alcuni giorni prima del momento fatale andai, con molta discrezione, a trovare a casa il vecchio saggio, per pregarlo di onorare della sua presenza e di un suo intervento la settimana di studi risorgimentali. Con il solito entusiasmo e con la piena disponibilità dell'antico combattente per la storia patria, accettò l'invito. In segno di cordiale e piacevole ospitalità, poi, lo studioso mi fece accomodare avanti al suo tavolo di lavoro ricoperto di carte e di libri: mi doveva parlare di tanti progetti di attività future. Mi mostrava su fogli di quaderno, ormai piuttosto ingialliti, alcune sue trascrizioni di lettere, scritte ai familiari dai patrioti detenuti politici nella Rocca di S. Leo negli anni 1830-1834. Mi spiegò, quindi, l'enorme fatica fatta per la stessa trascrizione, quando ancora non esistevano le fotocopiatrici.
Il Liburdi, dunque, continuava a lavorare senza pensare minimamente alla sua veneranda età, ed è caduto sulla breccia: all'illustre scomparso è giusto apporre la riflessione poetica e filosofica che il Foscolo faceva nei suoi Sepolcri, in merito all'immortalità del­l'uomo che ha speso la sua vita per suscitare alti sensi umani che legano affettuosamente le generazioni e che la morte non può cancellare.
Bruno Ficcadentl
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BRESCIA. Il giorno 22 ottobre 1984, nella sede dell'Ateneo di Brescia, si è riunito il Consiglio direttivo del nostro Comitato per la nomina delle cariche, essendo mancato il Presidente prof. Giuseppe Cesare Abba, ed essendo impedita per malattia la prof. Luciana Dosio. Il nuovo Consiglio Direttivo risulta cosi composto: Presidente prof. Luigi Amedeo Biglione di Viarigi; Vice Presidente aw. Giovanni Grazioli; Segretario dr. Alessandro Tita; Consiglieri: mons. Antonio Fappani; aw. Luigi Levi Sandri; dott. Gaetano Panazza; dott. Alberto Redaelli; prof. Ugo Vaglia.
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FORLÌ. In base alle votazioni dell'Assemblea dei Soci del Comitato tenutasi in Forlì il 21 ottobre 1984, il nuovo Consiglio direttivo è stato costituito nel modo seguente: presidente prof, coram. Aldo Sacco; vice presidente cav. uff. dott. Alberto Silvestri; segretaria maestra Anna Maria Mambelli Gavelli; cosniglieri comm. Giulio Cesare Mengozzi; prof. Umberto Foschi; prof. Ada Carini Spallicci; aw. Michele Raffaeli! (cooptato quale membro aggregato). In base alle votazioni sopraricordate risultano eletti quali revisori dei conti il comm. rag. Stello Servadei e il dott. Sanzio Zoli.