Rassegna storica del Risorgimento

PECERIN VLADIMIR S.
anno <1985>   pagina <3>
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FONTI E MEMORIE
Lj VLADIMIR S. PECERIN
DA MAZZINIANO A RELIGIOSO POPULISTA*
(1806-1885)* -fe
Gli oggetti più pericolosi, i libri: da essi sono nate le idee (sottoli­neatura deil'À.) e, di conseguenza, ogni possibile stupidità. I libri hanno avuto una decisiva influenza sulle epoche più importanti della mia vita. E non ha avuto importanza se questi fossero libri autentici, cioè qualunque volume, sia in 4 o più, o in 8, oppure no: gli stessi libriccini da niente di circa un centinaio di pagine decisero per sempre il mio destino. Un libro di Lamennais!) mi obbligò a lasciare la Russia e a gettarmi fra le braccia della Chiesa repubblicana. E giusto all'epoca stessa in cui vivevo come un hidalgo spagnolo ... mi capitò fra le mani un libriccino molto piccolo, di cui non ricordo il titolo: in esso era raccontato in modo semplice il tran tran della vita di due esuli italiani, come essi vivessero isolati, in solitudine, in uno sperduto buco di provincia, in qualche abituro, tenendosi alla larga dai consueti gruppi di réfugiés, studiando scienze senza chiedere nulla a nessuno, non ricercando nessuna protezione, nella miseria più grande, accontentandosi dello stretto necessario e conservando in questo modo la dignità di uomo e di repubblicano ... Mi vergognai. Questo libriccino, come il lampo della folgore illuminò gli angoli oscuri della mia anima, riscoperse i principi fondamentali della mia vita, risvegliò istinti dormienti e aspirazioni, e mi fece ricordare l'epoca d'oro, quando nel mio appartamento al quinto piano della via Gorochov era scritto: Pain bis et libertà. Sì! Pain bis et liberté.2) E più tardi, nel sottolineare ancora una volta il suo tormentato itinerario culturale ed anche politico, non esiterà a ricordare: Così, la politica divenne la mia religione, ed il mio motto fu: La repubblica è la repubblica e Mazzini è il suo profeta . 3>
Parole semplici, significative, senza equivoci. Con esse, uno degli spiriti
* Per gli aiuti ricévuti ringrazio vivamente il p. A. Sampers, archivista dei Redentoristi, Roma; il Pontificio Istituto Orientale, Roma; la Bibliothèque Slave, Parigi; gli Archives Nationales, Parigi; G. Mattinola, Lugano,
0 Certamente le Paroles d'un croyant, del 1834.
2) v.S. PECEBIW, SamogU'iììje Zapiski, a cura di L. B. Kamenev, Kalinin, 1932, pp. 81-82. Secondo quanto aveva già notato M. GerSenson (Zizn' V.P. Pederina, Mosca, 1910) questa autobiografìa non presenta alcuna continuità, ma è composta da una serie di episodi singoli, così come li veniva raccontando senza nesso cronologico al cugino S. F. Pccerin e al fraterno amico e compagno di studi, il noto esponente slavofilo F.V. Ciiov (1811-1877).
*) Russkije propilei, voi. 1, 1915, p. 99, cit. da V. FRANK, Ein russtscher Exutant lm XIX Jahrhundert. Wladimir Pel salienti, in Russtand Studien. Qedenkschrift filr O. Hoetsch, Stuttgart, 1957, p. 33.