Rassegna storica del Risorgimento
PECERIN VLADIMIR S.
anno
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1985
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Vladimir S. Peàerin
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colmare per la sua insufficienza e grettezza. 1(JJ Nel febbraio del 1832 Peòerin divenne membro del circolo del Venerdì santo , che aveva trovato in A. V. Nikitenko la guida ideale. Fra la dozzina di componenti o giù di lì, Pecerin si legò in amicizia con Fedor V. Ci2ov (1811-1877) allora giovane docente di matematica e che si mise in luce nei circoli slavofili. All'Università di grande valore formativo furono per Pecerin gli studi sulla classicità greca e latina, tanto da essere in condizione ancora studente di collazionare i testi greci del Momokanon di Giovanni lo Scolastico per l'edizione della Kormèaja Kniga o codice di diritto canonico della Chiesa ortodossa russa, edito dal barone Rozenkampf. Successivamente, appena laureato allargò i suoi interessi alla letteratura, pubblicando anche traduzioni dalla Antologia Palatina e, soprattutto, da Schiller, un poeta destinato a esercitare su lui una influenza essenziale per tutta la vita: quarant'anni più tardi, nei suoi appunti autobiografici Pecerin doveva descrivere l'intera sua esistenza come nient'altro che lo sviluppo di Der Pilgrim di Schiller . Ma già allora giovanissimo laureato, in uno scritto sulle tragedie di Sofocle Antigone e Ajace a Colono non aveva esitato a inserire sapide allusioni che accostavano in modo esplicito il tiranno Creonte a Nicola I: U) un preludio significativo, questo, alla sua non lontana scelta di libertà.
Pecerin, dunque, si rivelava ben più di una promessa e verso di lui, attratto dalle sue traduzioni dal greco, si volse l'attenzione del vice ministro dell'Istruzione S. S. Uvarov, destinato a diventare negli anni Quaranta il vero dominatore della vita culturale ed anche politica russa. Nel marzo 1833 Pecerin fu tra i giovani professori da lui inviati a perfezionarsi in Germania: suoi compagni furono P. G. Redkin, filosofo del diritto e uno dei maggiori occidentalisti , A. I. Civiljev, gli studiosi di letterature classiche M. S. Kutorga e D. L. Kryukov; fra tutti, per statura intellettuale e pensiero politico maturo, si distingueva T. N. Granovskij che pur rimanendo sempre un professore , nel suo impegno di conciliare Hegel con le idee liberali dell'Occidente era destinato ad avere una influenza molto ampia, in senso occidentalistico sulla intelligencija russa dell'epoca di Nicola I.
Gli studi di PeSerin a Berlino furono molto proficui, anche quanto a maturazione di pensiero, grazie soprattutto all'influenza di E. Gans, un hegeliano aperto e sensibile ormai avviato verso il Saint-Simonismo. Né mancò di allargare i suoi orizzonti verso altri paesi, viaggiando dalla Germania all'Austria e, soprattutto, dalla Svizzera all'Italia, due paesi che gli rimasero profondamente nel cuore.
Peòerin soggiornò in Italia fra la fine dell'estate e l'inizio di autunno del 1834, giungendo sino a Roma e Napoli. Al centro della cattolicità, la visita di San Pietro e delle altre chiese, come le grandi cerimonie religiose devono avergli fatto una profonda impressione, risvegliando in lui un durevole interesse per la Chiesa cattolica. ,2> Roma e l'Italia lo colpirono nelle sue
10) M. MALIA, Alexander Herzen and the Blrth of Russian Sodatimi, Cambridge, Mass.. 1961, pp. 65 sgg.
t E. BOBROV, UCenchlUeraturnaia dejatel'nost' prof, V, S, Pecerina (l'attività di studio e letteraria di V. S. P.) in Zumai Mtmfferslva narodnogo prosveSdenila (Rivista del ministero della Educazione Nazionale), 1907, pp. 313-333 (Biblioteca Nazionale, Roma).
12) A. SAMPEKS, Wladimir Sergfewltsch Pecherin (1807-1885) in Spìcitegium Hìstoricum Congregaiionis SS.mi Redemptoris, 1973, fase. 2, p. 58.