Rassegna storica del Risorgimento
PECERIN VLADIMIR S.
anno
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1985
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pagina
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Vladimir S. Peèerin
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In realtà, in fatto di unione delle Chiese Peèerin avverte di essere del tutto fuori dal gioco, anche perché l'Ordine di cui fa parte, vale a dire i Redentoristi, non si occupa ex professo del problema. Così, grazie ai suoi rapporti col gesuita p. Gagarin, egli si limita a tenersi informato; nell'autunno del 1854 nel pieno della guerra d'Oriente avverte che, con una Russia à la veille d'une crise qui deciderà de son salut ou de sa perte non rimanga altro quoi qu'il arrive , di tàcher d'arracher à l'erreur autant d'àmes que nous pouvons : di qui il suggerimento al Gagarin di pensare ad avvicinare i soldati russi prigionieri di guerra, sia in Inghilterra che in Francia.
Ancora pochi anni dopo, quando già si troverà in Irlanda, nel giugno 1860 Pecerin esprimerà una preoccupazione seria:
L'Église schisma tique veut à tout prix devenir européenne. De là Pétablissement d'un journal à Paris. Sont-ils singes, ces pauvres Russes, passez-moi le mot, mon cher pére? Mais l'idée de faire dire les oflìces de l'Église grecque en francais me parait tout-à-fait magnifìque. Laissez les faire. Dès qu'on aura une Pois dit la messe grecque en francais, soyez en sur, aux yeux du bon sens parisien l'Église grecque tombera tout de suite au niveau des sectes protestantes .53)
Nel periodo immediatamente successivo alla sua ordinazione Peèerin esercitò il suo ministero in Belgio, considerato dai superiori in possesso di talents distingués , ma soprattutto très bon religieux, dont la Providence se servirà probablement pour le bien des àmes . Di lì nel dicembre del 1844 aveva fatto un soggiorno a Parigi, dove al nunzio apostolico mons. Fornari (che già un anno prima aveva cercato invano di farlo trasferire nella capitale francese a svolgersi cura d'anime fra i non pochi russi emigrati),54) era sembrato un religioso pieno di mezzi e di zelo . A Parigi Pecerin aveva incontrato il suo conterraneo e futuro gesuita (fondatore degli Études, la grande rivista tuttora in vita) Ivan Sergeevic Gagarin (Mosca 1814-Parigi 1882). Con lui, come si è detto, egli rimarrà in rapporti per molti anni. Certamente per suo tramite egli fu ammesso nel famoso salotto di madame Swetchine , zia di Gagarin, cioè la contessa Sofja Petrovna Svecina (Mosca 1782-Parigi 1859): gentildonna di alto lignaggio, essa aveva avuto contatti con i Gesuiti presenti in Russia e non mancò di subire il fascino intellettuale e religioso di un uomo della statura di Joseph de Maistre, ministro del re di Sardegna a Pietroburgo; a parte l'influenza misticheggiante della baronessa Krudener, dopo un lungo periodo di studio e meditazione verso l'autunno del 1815, come altri russi, passò alla Chiesa cattolica, nel 1816 si trasferì a Parigi, dove dopo viaggi in Italia si stabilì definitivamente nel 1825. Qui madame Swetchine tenne un salotto frequentatissimo (dove nel dicembre
52) Archivio Gagarin, clt., Pecerin a Gagarin, Limerick, Irlanda. 7 novembre 1854.
53) /v/. Pecerin a Gagarin, Dublino, 9 giugno 1860. Il periodico cui la lettera si riferisce è L'Union chrétlenne, fondato a Parigi da R. F. Ciuci tèe, un sacerdote francese di spiriti giansenisti passato alla Chiesa russo-ortodossa. Cfr. A. TAMBORRA, Cathoticisme et monde orlhodoxe à l'epoque de Pie IX, in Miscellanea Historiue Ecclesiasticae IV, Congrès de Moscou 1970, Louvain, 1972, p. 192,
5fl A, SAMPERS, Spicileglum /ustoria/in, eh., 1974, fase. I, pp. 16-24.