Rassegna storica del Risorgimento

PECERIN VLADIMIR S.
anno <1985>   pagina <31>
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Vladimir S. Peèerin
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E per lungo tempo mi è stato impossibile respirare a Roma. Lì vi sono le forme dell'ambizione più volgare. Invece della Santa Chiesa ho trovato 11 una vita di corte nella sua forma più indegna. Invece di monaci idealisti immersi nella contemplazione delle verità eterne, ho visto ignoranti poltroni vagabondare per il Foro senza far nulla o sedere per ore intere nelle anticamere dei cardinali, aspettando un qualche favore per il loro ordine ... Solo da questo, da tempo avrebbe dovuto derivare l'annientamento del potere temporale del papa: esso è una dissacrazione della ragione, il più sacrilego attentato alla dignità dell'uomo ... .66)
Per queste condizioni di spirito e con il pensiero costantemente rivolto aHe miserie dell'amatissima Irlanda, la sua permanenza a Roma divenne insostenibile, anche perché accompagnata da certa tensione con i superiori dell'Ordine: il 23 aprile 1859 ottenne di partire e solo al largo di Civita­vecchia ricorda grazie a Dio. Per la prima volta mi sono sentito libero. Laqueus contritus est et nos liberati sumus. ... Con indescrivibile meravi­gliosa soddisfazione ho visto di nuovo le bianche scogliere dell'Inghilterra e le verdi praterie del Kent. Questo è il paese della ragione e della libertà! Il paese dove c'è fede nella scienza e nella vita e giustizia nei tribunali; dove tutti agiscono apertamente e con sincerità e dove un uomo può vivere come un essere umano . **>
Ormai, dopo la deludente esperienza romana che lo ha messo a contatto con l'esercizio concreto del potere temporale, Peèerin è un uomo in crisi. Quella religione della libertà che lo aveva accompagnato sin dai più giovani anni e aveva determinato le sue scelte di vita, continuava ad affacciarsi prepotente anche sotto la tonaca. Di qui, un anno dopo, la decisione a dir poco drammatica di lasciare l'Ordine dei Redentoristi, a 54 anni e dopo vent'anni trascorsi in tale congregazione, nel desiderio de quitter entière-ment le monde et de consacrer le peu d'années qui me reste aux exercices de pénitence dans un ordre austère . In questo egli intendeva ripercorrere l'esperienza del monachesimo orientale, russo ortodosso, perché spiega al superiore generale Fr. Mauron nous autres russes nous ne comprenons rien à la vie active. A nos yeux un religieux est un soli taire monachus entièrement séparé du monde et dont la vie est partagée entre le travail des mains, les veilles, les jeùnes, le stlence perpetuel et le chant de l'office .
La completa libertà interiore, del chiostro, dunque, quale alternativa a certo atteggiamento illiberale che aveva preso il sopravvento fra gli stessi Redentoristi, a giudizio di un altro suo confratello, I. Hecker, anch'egli uscito dall'ordine per fondare la congregazione di S. Paolo negli Stati Uniti. Ed un altro, L. de Buggenoms, parla addirittura de son enthousiasme pour le Kbéralisme contro la tirannia russa, instillatogli da un savant polonais. M> Infine, si sentiva in certo modo logorato e stanco se il 9 giugno 1860 aveva confidato al gesuita p. Gagarin: ...notre pauvre vie s'use lentement dans les travaux des missions. C'est une répétition éterneHe et monotone des mémes choses. On commence à sentir quelque-fois un besoin de repos. Mais
) V.C. PecERtN, Zaplskì, di., pp. 134-135; 171.
M Jvi, p. 134.
> E. MAC WHITE, art. clt p. 142,