Rassegna storica del Risorgimento
PECERIN VLADIMIR S.
anno
<
1985
>
pagina
<
32
>
32
Angelo Tarn borra
où trouver ce repos? à moins que ce ne soit là haut bien haut au sommet des montagne* inaccessibles .m
Il 17 settembre 1861 Pecerin, col consenso dei superiori (con i quali rimase sempre in buoni rapporti) lasciò la Congregazione dei Redentoristi e, dopo essere stato accolto nella Grande Chartreuse di Grenoble, poche settimane più tardi vera anima in pena ne uscì non giudicando tale monastero (famoso per il suo liquore) conforme alla povertà monastica. Tornò quindi in Irlanda, dove entrò nel convento dei Trappisti di Mount Mallerey l'8 dicembre 1861 col nome di padre Andrea.
Sembrava che avesse trovato finalmente pace, ma non fu così: non resse all'isolamento feroce, all'angosciosa regola del silenzio e il 23 gennaio 1862 eccolo di nuovo fuori, a contatto con quel mondo verso cui da anni prodigava tutto se stesso: i più umili, i più derelitti. Rifiutatogli, per regola ferrea dell'Ordine, il rientro fra le file dei Redentoristi, il cardinale Cullen, arcivescovo di Dublino energico sostenitore del potere temporale dei papi gli conferì il posto di cappellano nel St. Mary' Hospital della capitale irlandese, nonostante fosse ben al corrente delle idee antitemporaliste di Pefierin (o forse per questo ...): così dopo una esistenza tormentata che, da professore a Mosca lo aveva condotto sulle vie dell'esilio, poteva dirsi appagato: ... io sono stato un repubblicano della scuola di Lamennais, un comunista, un Saint-Simonista, un predicatore nelle missioni e ora ho dato inizio al mio ultimo compito. È il migliore di tutti e il più vicino ai miei ideali, quello di servire l'umanità sofferente in un ospedale . "W
In questa nuova condizione che gli assicurava, finalmente, la pace dell'animo, PeSerin tornò a guardare alla Russia tanto amata nel momento in cui le riforme di Alessandro II con la liberazione dei servi aprivano gli animi a tante speranze di rinnovamento. E, naturalmente, i suoi interlocutori di elezione tornarono ad essere Aleksàndr I. Herzen e il gesuita Ivan S. Gagarim
Abbonato all'organo di battaglia di Herzen, Kolokol (La Campana), anche se avverte che da lui lo separa un abisso, tuttavia gli scrive da Dublino il 17 maggio 1862
à travers cet abtme je vous tends une mairi de compatriote et d'ami. Je rends hommage à votre genie et j'ai quelque pressentiment qu'un grand ròle vous est réservé dans les événemcnts qui se preparent en Russie. Avec un intérét impossible à décrire, j'assiste de loin aux premiere mouvements de ce dramc gigantesquc ... Je crois voir (in russo) la corrente gigantesca che afferra e trascina tutto: l'amministrazione provinciale, il Raskol', i contadini, la nobiltà, i tribunali, i palazzi, gli Zar ... E quali che siano le divergenze di opinioni tout hommc qui par parole ou par action contribue à la rcgénération de ma patrie est sur d'occupcr une place distinguée dans ma pensée et dans mon coeur .
L'adesione di Peòcrin alla battaglia di Herzen è completa, e grazie al Kolokol, ormai settimanale, avverte avec plaisir di potersi tenere al cor-
BIbliothèque slave, Parigi, Archivio Gagarin, cit. 70) V. PBCERW. Zapiski, cit., p. 17.