Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO BATTISTI; BIBLIOTECA BATTISTI
anno <1985>   pagina <52>
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Umberto Corsini
del prezioso dono che richiederà l'urgente sistemazione di una sala dove possa essere raccolto il materiale così caro agli studiosi e all'animo di ogni trentino. L'ufficio tecnico ha già provveduto a riattare da piccoli danni subiti da bombardamenti, un'ampia sala che potrà appunto raccogliere la Biblioteca e l'Archivio del Martire trentino .
Era allora Sindaco di Trento, nominato dal C.L.N., Gigino Battisti che con la sua stessa presenza e presidenza nella seduta del Consiglio Comu­nale, confermava la notizia data dall'assessore, quanto l'avvio dei lavori per la sistemazione del locale in cui collocare l'Archivio una volta perfezionata la donazione. La città di Trento non fu dunque né disattenta né pigra nel recepire l'importanza morale e storica della promessa donazione. La stampa ne dette ampia notizia come di un fatto già acquisito. Si trattava di atten­dere che le carte, i libri e i fascicoli fossero riordinati così da poter passare il tutto, organicamente sistemato e schedato, al Museo del Risorgimento. A quest'opera pose mano, viva ancora la vedova del Martire, la figlia Livia con l'amore e la cura che ognuno può pensare.
Alla famiglia Battisti, che conservava nel proprio appartamento di via 3 novembre in Trento, Archivio e Biblioteca, va riconosciuto con grati­tudine il merito di aver consentito, liberalmente, l'accesso a studiosi per la consultazione e la ricerca delle carte e dei libri.
Quando, nel 1966, ricorrendo il cinquantesimo anno del martirio, La Nuova Italia pubblicò il volume degli Scritti politici e sociali e i due volumi dell'Epistolario di Cesare Battisti, i curatori di questo, Renato Monteleone e Paolo Alatri, ringraziarono particolarmente Livia Battisti per la preziosa ed intelligente opera svolta per facilitare in ogni modo il reperimento e la raccolta del materiale biografico e storico e per la fervida collaborazione da lei prestata al lavoro di annotazione e commento .
Dal 1945, anno in cui fu preso pubblicamente l'impegno di consegnare al Museo del Risorgimento di Trento Archivio e Biblioteca Battisti, al 1980 quando la donazione venne formalizzata vivo ancora l'ultimo figlio di Cesare Battisti, Camillo, trascorsero ben trentacinque anni.
Vi fu in questo lungo periodo disinteresse e disattenzione della città di Trento alle sorti dell'Archivio e Biblioteca Battisti?
Le prime elezioni del 1946 rivelarono che la città privilegiava più un orientamento politico cattolico-conservatore che quello socialista progres­sista, tanto che la Giunta comunale con sindaco Gigino Battisti si dimise e si sostituì ad essa altra Giunta con il sindaco democristiano Tullio Odorizzi, poi dal 1948 al 1960 Presidente della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige. Né il volto politico della città di Trento si mutò radicalmente nei decenni successivi, tanto che da allora sino ad oggi tutti i sindaci furono del partito della Democrazia Cristiana, anche se, col passare degli anni, il peso di essa in voti andò sensibilmente ri ducendosi.
Per Livia Battisti (il fratello Gigino era perito tragicamente nel 1946. La madre Ernesta era morta nel 1957, l'altro fratello Camillo manteneva un contegno riservato ed era lontano) che viveva in Trento e che si sentiva animosamente portatrice degli ideali del padre e delle lotte che egli aveva sostenuto contro il clericalesimo trentino e contro Alcide Degasperi, la vischiosità cattolica della sua città e della sua terra potè certamente essere fonte di amarezze e delusioni come si legge nella nota premessa alla Guida. Ma vanno giudicate come amarezze e delusioni che avevano attinenza