Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO BATTISTI; BIBLIOTECA BATTISTI
anno <1985>   pagina <59>
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Libri e periodici
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il suo carattere di apertura verso il sapere moderno (le opere del XVIII secolo rappresentano ben il 54,6 del totale), la scarsità degli interessi antiquari, e il netto prevalere delle opere in lingua francese (il 57,8 del totale; ma le opere in latino rappresentano ancora il 23), rivela come dato estremamente significativo assolutamente omogeneo del resto con le tendenze generali del secolo, e non solo a Ginevra quello della incidenza mag­gioritaria delle opere a carattere scientifico (il settore scienze e arti costituisce il 36), accompagnata da una relativamente minoritaria rappresentatività del settore teologia e religione (15,39 del totale), ancora significativo in questa biblioteca, ma destinato gene­ralmente a divenire settore minoritario all'interno del graduale processo di secolarizzazione che va investendo la cultura del secolo.
La percentuale così alta raggiunta dal settore scienze e arti, che supera anche quelle calcolate per le biblioteche della nobiltà francese e dell'elite dirigente ginevrina, s'inserisce, secondo l'autrice, in una salda tradizione culturale della città, che accoglie le suggestioni più diverse provenienti dal contesto europeo , riuscendo ad un accordo tra religione e scienza tale da consentire che ad un cristianesimo più tollerante, più attento ai valori morali e meno preoccupato delle discussioni dogmatiche, si accompagnasse una relativa autonomizzazione dei settori laici della cultura (p. 52). Si potrebbe aggiungere che questo tentativo di ricomposizione del rapporto scienza-fede, fondato sostanzialmente sull'accettazione della nuova scienza e dell'apologetica newtoniane, non è peculiare di Ginevra, ma rispecchia una proposta culturale generale in Europa: per quanto riguarda l'Italia si possono ricordare i circoli dei cosiddetti cattolici illuminati della prima metà del Settecento, ruotanti intorno alla figura chiave di Celestino Galiani. con il loro vivace progetto di diffondere una lettura della nuova scienza non soltanto compatibile con l'orto­dossia cristiana, ma che riuscisse di spinta verso una riforma della Chiesa e della società ed un rinnovamento della cultura cattolica e, insieme, si contrapponesse agli attacchi anticristiani di atei e freethinkers.
Riflesso di questa prudente risoluzione del difficile rapporto tra ragione e fede entro la fisico-teologia newtoniana è la presenza nella biblioteca dei Simonde delle opere dei maggiori diffusori europei della cosmologia newtoniana in chiave ortodossa: da Jean Le Clerc a Samuel Clarice a Willem 'sGravesande a John Kei.ll, autori tutti perfettamente conosciuti e apprezzati anche negli ambienti dei cattolici illuminati italiani. Costituisce invece un elemento discordante rispetto al tono culturale generale di questa biblioteca la presenza di un autore dalle forti simpatie deistiche come il pisano Giovanni Gualberto De Soria. con la sua Rationalis philosophiae insìitutiones sive de emendando regendaque mente (Amsterdam, 1741), un'opera che rompeva col tranquillo e rassicurante orizzonte filosofico e scientifico sopra delineato, e che proponeva una filosofia fondata su di un radicale razionalismo già decisamente illuministico. De Soria inoltre benché la sua opera fosse in latino costituisce, insieme con i soli Gorani e Metastasio e con lo scienziato Giovanni Battista Beccaria, il ristretto gruppo di autori del Settecento italiano riscon­trabili in quest'inventario.
Quanto agli altri settori della biblioteca, si può aggiungere che, mentre la sezione Storica (e geografica), dominata dalla storia antica, e la sezione giuridica sono minoritarie (raggiungono rispettivamente il 12,69 e il 3.86 del totale dei libri), il settore delle belles leitres. con il suo 30,67, s'impone per rilevanza. In esso prevale largamente la cultura classica, ciò che dimostra, come osserva la Sofia, una fedeltà alla passata tradizione umanistica che poco si accorda con le tendenze anticlassiciste della Ginevra dell'epoca, ma che bene si innesta sulle moderate opzioni filosofiche e scientifiche. In conclusione, tenendo conto anche di una certa, pur se ancora modesta, presenza della poesia e del romanzo contemporanei, la crescita della letteratura a scapito della sezione religiosa testi­monia ulteriormente il processo di relativa laicizzazione della cultura ginevrina (p. 69).
Resta l'interrogati vo di fondo che sottende questo libro: quanto deve il Si smondi per In sua formazione e successiva evoluzione a questa biblioteca, la cui caratteristica era l'apertura eclettica verso i più disparati campi del sapere, ma in cui la storia è poco rappresentata e l'economia manca del tutto? Attraverso l'analisi degli appunti scolastici del giovanissimo Sìsmondi e dei suoi primi scritti l'autrice individua il peso rilevante che ebbe nella formazione dello scrittore la lettura delle opere dei classici, verosimilmente attinte