Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO BATTISTI; BIBLIOTECA BATTISTI
anno <1985>   pagina <60>
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Libri e periodici
dalla biblioteca patema. Soprattutto, gli interessi per l'agronomia dello scrittore, nati durante il breve soggiorno inglese, così importante per la sua formazione, appaiono mediati e indirizzati da un approfondito studio della botanica che molto doveva all'esempio del padre, appassionato cultore di tale disciplina, del resto ampiamente rappresentata nel­l'elenco dei libri di cui qui si tratta. Nell'archivio di Pescia sono conservati numerosi appunti di botanica del Sismondi, mentre, d'altra parte, anche il primo studio da lui inviato all'Accademia dei Georgofili nel 1797, intitolato Saggio sugli prati e sulle gramigne, più che uno studio di teoria o di pratica agricola, appare una dimostrazione delle sue conoscenze delle specie e delle classificazioni botaniche. Se ne conclude che l'affermazione sismondiana ancora contenuta nel Tableau de l'agrìculture toscane, del 1801, nella quale l'agricoltura è definita come appartenente alle scienze naturali, costituisce tutto il retaggio di una cultura familiare, in uno scritto che può sembrare ormai del tutto distaccatosene (p. 104).
D'altra parte, però, resta pur sempre accertato che proprio nell'arco di tempo entro cui si inserisce anche la redazione di questo inventario di libri, vale a dire fra il breve soggiorno inglese e quello toscano, Sismondi era andato costruendo le basi dei suoi futuri interessi fondamentali di economia e di storia, entro un orizzonte ormai autonomo e distinto dalla cultura familiare testimoniata da questa biblioteca settecentesca. Perciò è forse possibile concludere che, anche prescindendo dal problema, pur interessante, ma di difficile risoluzione, di individuare quanto e che cosa Sismondi abbia tratto da questa biblioteca e dalla cultura da essa rappresentata, e dal tentativo di ritrovare nelle letture giovanili già adombrati gli spunti successivi della maturità, questo elenco dei libri appar­tenuti ad una famiglia patrizia ginevrina di ancien regime mantiene un rilevante interesse in quanto costituisce, anche considerato solo per se stesso, autonomo e significativo oggetto di studio.
MARINA CAFFIERO
COSMO SCHIAVO. Proprietà, lavoro e potere nel corso dell'Ottocento. Indagine su un paese campione del Cilento: Laurino; Casal velino Scalo (Salerno), Galzerano editore, 1980, in 8. pp. 269. L. 6.000.
La discussione sulla scarsa partecipazione delle masse contadine alla lotta per la libertà e l'indipendenza nazionale, nata nel momento dell'azione come grave problema di capacità di aggregazione all'interno del movimento democratico, si è protratta più viva che mai in sede storiografica con un preciso intento di individuazione delle cause e delle responsabilità che finirono per condizionare notevolmente anche il successivo sviluppo economico, sociale e politico della penisola. In questo dibattito va sempre più assumendo una funzione di rilievo la ricerca storica locale per la possibilità che offre di affrontare la vasta problematica su scala territoriale ridotta ed in termini di maggiore concretezza. Proprio m questa direzione si colloca il contributo del presente volume che ripropone all'attenzione una terra tormentata come il Cilento, spesso in evidenza nel corso del Risorgimento per le sue agitazioni endemiche. Come si rileva anche dal titolo, il campo vero e proprio di indagine è ristretto ad un solo paese del territorio, Laurino, i cui rapporti tra le forze sociali vengono analizzati attraverso le tappe più significative nell'arco di un secolo. dall'Inizio dell'Ottocento all'inizio del Novecento, ed elevati a simbolo del sottosviluppo meridionale e dello sfruttamento a cui furono sottoposti sistematicamente i ceti agricoli dalle classi che si contendevano il potere. Particolare spazio, oltre un centinaio di pagine, è dedicato al primo capitolo che tratta del decennio francese (1806-1815). forse proprio perché dall'Abolizione dei privilegi feudali e dalla quotizzazione delle terre demaniali da parte di Giuseppe Bonapartc ricevettero una impronta particolare le vicende locali fino alla vigilia del '48, caratterizzate da una clima di forte concorrenza e di sopraffazione ai danni dei piccoli proprietari terrieri da parte della piccola e media bor­ghesia in ascesa e dell'aristocrazia fondiaria in fase discendente.