Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO BATTISTI; BIBLIOTECA BATTISTI
anno <1985>   pagina <66>
immagine non disponibile

66 Libri e periodici
Solo gli archivi delle due prime società appaiono completi; per tutti gli altri si tratta di limitate carte miscellanee. Completano la serie le carte della Commissione ampe-lografica dell'Umbria (1875-1887) e della Commissione pellagrologica provinciale, (1905-1912). Giova ricordare, infine, che frammiste alle carte del Comizio, ma in fascicoli ben indivi­duabili, sono conservati anche i documenti della Federazione agraria umbra che rappre­sentava i Comizi, le istituzioni agrarie umbre e la Camera di Commercio ed Arti.
Da quanto detto appare evidente che il titolo dato al libro è riduttivo rispetto ai reale contenuto ed inoltre, dalla descrizione delle carte, emerge la multiforme attività del Comizio che si interessò dei contratti colonici, della propaganda agraria per mezzo di un proprio giornale, organizzò e partecipò a mostre, conferenze, congressi, si interessò ancora di bonifiche, del Lago Trasimeno e tenne costanti contatti con organi centrali e periferici dello Stato, con gli altri Comizi dell'Umbria e dell'Italia, con scuole d'agricoltura, Università agrarie e altri enti ancora.
L'A., di questa attività, individua ed espone solo i punti più significativi, come del resto si conviene ad una introduzione di un inventario archivistico. Colpisce soprattutto, nell'inventario curato dallo Squadroni, un aspetto difficilmente riscontrabile in altri lavori del genere e cioè la schedatura di tutte le opere a stampa contenute nei fascicoli che compongono l'archivio.
Si tratta di centinaia di precise e dettagliate citazioni bibliografiche, comprensive, oltre che dei dati essenziali, anche della casa editrice e del numero delle pagine che compongono l'opera: un lavoro che ha richiesto molto tempo ma di una utilità facilmente immaginabile, considerando che spesso si tratta di rarità bibliografiche.
L'opera si presenta in una veste tipografica curata ed elegante, ma non è certo questa la sua migliore caratteristica. Scientificamente valida, frutto evidente di anni di lavoro, rappresenta, nel suo genere, un esempio da imitare sia per l'argomento trattato i Comizi Agrari del tutto inedito, sia per il metodo con il quale il materiale archivistico è stato riordinato e inventariato.
I ricercatori e i cultori di storia umbra avranno a disposizione per i loro studi un insieme documentario che copre un arco di tempo di circa un secolo, caratterizzato da significativi momenti storici; in particolare, la documentazione presentata nel volume getta nuova luce su uno dei problemi più dibattuti dalla storiografìa umbra negli ultimi trent'anni e cioè quello relativo all'atteggiamento del mondo agrario di fronte ai temi della moder­nizzazione e della meccanizzazione dell'agricoltura, nonché sui rapporti tra proprietari e contadini tra Otto e Novecento. Lavori come questo dello Squadroni, indispensabili mezzi di corredo alle carte, devono essere necessariamente intensificati, specialmente nella nostra regione, così ricca di documentazione in buona parte disordinata e pertanto inconsultabile. 0 volume si conclude con le Appendici che riportano i tre statuti istitutivi della Società e del Comizio e con gli indici dei nomi di persona, dei luoghi e delle istituzioni agrarie che permettono al lettore di muoversi con estrema facilità tra le pagine dell'inventario.
Per concludere una ulteriore nota positiva: l'archivio, di proprietà della Facoltà di Agraria dell'Università di Perugia, è stato dato in deposito, di recente, all'Archivio di Stato di Perugia, fatto questo estremamente importante in quanto garantisce una adeguata conservazione, salvaguardia e fruizione delle carte.
MARIO TOSTI
ENRICA CANNETI, Bnrico Canneti, patriota, padre, cittadino; Mantova, Tip. Grassi, 1982, in 8, pp. 100, tavv. 12. L. 10.000.
Enrico Canneti, avo dell'autrice di questo volume, nacque a Brescia nel 1828. Studente d'ingegneria partecipò nel 1848 all'insurrezione cittadina, diventando membro del comitato di guerra. Dopo Custoza riparò in Piemonte, e arruolatosi nell'esercito sabaudo