Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE; MALTA STORIA 1864
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1985
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334
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Massimo de Leonardis
tempo senza spiegazioni, la licenza fu concessa, su istruzioni del Segretario di Stato alla guerra e alle colonie, purché la vendita avvenisse con il minimo di ostentazione possibile e con il massimo di delicatezza per i sentimenti degli abitanti cattolici romani.56) Licenze di pubblicare opere religiose vennero poi concesse a società missionarie protestanti quando ancora non vigeva la libertà di stampa ed i cattolici non potevano stampare liberamente i loro scritti; la commissione d'inchiesta del 1836 evidenziò tale fatto, sottolineando anche la violazione delle norme che vietavano la distribuzione di pubblicazioni protestanti senza il permesso del governatore.57)
La stessa linea prudente si riscontrava anche nelle vicende della costruzione della prima chiesa anglicana nell'isola. Occorsero trent'anni, dal 1814 al 1844, per realizzare il progetto di dare un appropriato luogo di culto agli inglesi residenti nell'isola. Furono scartati i suggerimenti di convertire in tempio anglicano una Chiesa cattolica e la proposta della Church Mis-sionary Society di provvedere la somma necessaria per un edificio nuovo fu lasciata cadere per non incoraggiare il proselitismo di tale associazione tra la popolazione maltese; né d'altra parte si ritenne opportuno utilizzare fondi del tesoro maltese. La soluzione fu offerta dalla Regina vedova Adelaide, che soggiornò a Malta dal novembre 1838 al marzo 1839 e offri di pagare personalmente tutte le spese necessarie, dopo un rifiuto della Regina Vittoria, sua nipote, di dare un contributo.58)
La massoneria fece la sua comparsa a Malta nel 1736-1741 ed un numero sempre maggiore di cavalieri, nonostante i divieti papali, aderì alle logge. Naturalmente gli inglesi non proibirono la massoneria, alla quale moltissimi di loro appartenevano, tuttavia, nonostante ripetute richieste degli affiliati, i governatori proibirono cerimonie pubbliche della setta o la comparsa in pubblico con le sue insegne.59)
56) Lord Bathurst a Slr Manley Power, 7-9-25, cit. ivi, p. 64.
57) Cfr. BONNICI, History of the Church cit., voi. Ili, p. 191. L'opera di propaganda protestante diede scarsissimi frutti; pochissimi cattolici maltesi, non più di cinque o sei, alla data del 1836, apostatarono {cfr. FIORENTINI, Malta rifugio di esuli cit., p. 93, BONNICI, The Church and the Freedom of the Press cit., p. 19, Id., History of the Church cit., voi. Ili, p. 193, MANGION, Governo inglese, Risorgimento italiano cit., p. 25). I tentativi di istituire scuole elementari e superiori semigratuite nel 1830 e 1860, per dare una educazione protestante ai giovani maltesi, fallirono quando la popolazione si accorse del vero scopo di quelle istituzioni. Più sbrigativamente i metodisti davano ricche elemosine per attirare gli indigeni alle loro riunioni (cfr. FIORENTINI, Malta rifugio di esuli cit., pp. 94-98, 100-101, 105 e ZAMMIT, op. cit., pp. 311-312).
53) Cfr. A. BONNICI, Thìrty Years to Build a Protestant Church, in Melita Historica, voi. VI, n. 2 (1973), pp. 183-191. Riferendosi ai primi tre-quattro decenni del secolo, G. Spira ha scritto: In verità, la condotta ufficiale dell'Inghilterra, al riguardo di queste comunità anglicane, è la più cauta e la men provocatoria che si possa immaginare. Salvo il mantenimento del cappellano di Livorno e quello parziale dei suoi colleghi di Genova e Napoli particolarmente interessanti il naviglio britannico, il governo di Londra si disinteressava del tutto di queste cappelle anglicane, specie dal punto di vista finanziario, limitandosi a proteggere in via diplomatica i connazionali che abbiano voglia di riunirvisi (Risorgimento e protestanti, Napoli, 1956, pp. 111-112).
s*) Cfr. A.M, BROADLEY, The History of Preemasonry In the District of Malta, front the year 1800 up to the present lime, London, 1880, pp. 1-2 (l'autore è un massone).