Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE; MALTA STORIA 1864
anno
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1985
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343
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Malta e Garibaldi. 1864
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normale quindi che a Slythe la sorveglianza inglese sembrasse sempre insufficiente tanto più che il governatore Le Marchant, lo si è visto e ancora lo si vedrà, aveva la tendenza a presentare la situazione a Malta come sempre tranquilla e sotto controllo.
Vi è soprattutto da dire che i sentimenti cattolici, e quindi in larga parte anti-risorgimentali, della popolazione consigliavano cautela nel reprimere le attività legittimiste. La gerarchia ed il clero maltesi, con qualche eccezione, non furono coinvolti nelle attività borboniche, anche in coerenza con la decisione di Pio IX di non prestare ascolto alle proposte di organizzare attività controrivoluzionarie su vasta scala fattegli dai Sovrani spodestati preunitari.97) Ma era evidentemente difficile tenere distinti gli scritti e le dimostrazioni in favore del Papa-Re da quelli in appoggio a Francesco II e le autorità dovevano usare prudenza per non eccitare gli animi della popolazione, pronta ad accusare l'Inghilterra di complicità con gli spogliatoli del potere temporale. Il governo di Londra era, come logico, meno sensibile agli influssi locali, e, fedele alla sua politica di appoggio al nuovo Regno, più pronto a recepire le proteste italiane e a dare istruzioni per una attenta sorveglianza.
Comunque la repressione del brigantaggio ed il trattato di estradizione posero sostanzialmente fine all'attivismo borbonico a Malta. Da qualche tempo regna fra questi nemici dell'Italia uno spirito di perfetta apatia , scriveva il 30 novembre 1863 il console Slythe,98) che nell'estate 1864 riferì essere gli emigrati legittimisti conosciuti come tali non più di 24, per lo più ex-funzionari di polizia ed ex-magistrati, nella quasi totalità con scarsi mezzi di fortuna (i più poveri ricevevano dalla corte borbonica sussidi che andavano calando); essi vivevano tranquilli, senza mostrare, a detta del console italiano, un ardore sincero.99)
Nel conflitto tra il Piemonte, poi il Regno d'Italia, ed il Papa, naturalmente la grande maggioranza della popolazione maltese parteggiava per quest'ultimo. Articoli ed opuscoli l0) difesero il potere temporale e attaccarono la politica ecclesiastica dei liberali con le argomentazioni proprie della pubblicistica reazionaria. Inoltre 29 maltesi partirono per Roma per arruolarsi nell'esercito pontificio.101)
97) Cfr. P. PIRRI S.J., Pio IX e Vittorio Emanuele II dal loro carteggio privato, II, La Questione Romana 1856-1864, Parte I {Testo), Roma, 1951, pp. 537-539.
98) Cit. in MICHEL, L'isola di Malta focolaio eh., p. 332. Slythe non allentò comunque la sorveglianza, cfr. Maffei a Cerruti, Londra, 16 gennaio 1865, DDI, I serie, voi. V, a. 529.
99) Cfr. E. MICHEL, Emigrati borbonici a Malta cit., pp. 210-220. Varrà la pena di tenere presenti queste valutazioni quando, più avanti, si vedranno le accuse dei liberali sulle responsabilità dei borbonici nell'organizzare la contestazione a Garibaldi nel 1864.
100) Tra i quali si possono ricordare E. MALGRJCCI, Malta a Pio IX, Malta, 1869, (M. F. PITONI, domenicano), La Questione Romana al cospetto del Cattolici Memorie di un Maltese, Malta, 1862 e Id // Papa Re. Pensieri di un Maltese, Malta, 1860, raccolta di articoli su II Portafoglio Maltese ove tra l'altro si rispondeva ad un sonetto pubblicato sul Progressista contro il Potere Temporale con un altro intitolato Cristo Re e costruito con citazioni bibliche (pp. 19-20).
101) DÌ essi 25 si arruolarono effettivamente: sembra che il clero maltese fosse